Festa della Polizia, grazie per esserci sempre

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171° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato.
Il Prefetto Maria Rita Cocciufa ed il Questore Emanuele Ricifari, alla presenza dei Funzionari, dell’ANPS e tanti poliziotti, hanno deposto una corona di alloro alla memoria dei Caduti della Polizia di Stato che nel corso degli anni hanno sacrificato la vita nell’adempimento del dovere. 71 anni dalla Fondazione. Gli auguri di Piantedosi a donne e uomini della Polizi di Stato o: siete il punto di riferimento delle nostre comunità. Professionalità, equilibrio e umanità sono i tratti comuni che vi contraddistinguono nella attività quotidiana al servizio del Paese.

“Nell’ambito del contrasto alla criminalità comune e organizzata particolare attenzione dovremo prestare contro i reati patrimoniali e quelli inerenti le estorsioni e l’usura che devono essere costantemente monitorati e che sono una piaga particolarmente odiosa che mina lo sviluppo economico e imprenditoriale della nostra provincia, già profondamente segnata dalla crisi dovuta anche ai numerosi lockdown per il Covid, e che necessiterebbe di un apporto sicuramente maggiore e più coeso e, aggiungo, meno interessato a difendere interessi individuali, talvolta anche delle associazioni che si prefiggono di combatterle”. Questo uno dei passaggi più significativi del discorso del questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, durante la cerimonia, che si è tenuta in piazza Vittorio Emanuele, per il 171esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato.
Dopo la lettura del Presidente della Repubblica, e i messaggi del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia, alcuni alunni che hanno cantato l’Inno di Mameli, un giovane poliziotto schierato nel reparto nel piazzale e un anziano dell’Associazione nazionali pensionati della Polizia, a causa del caldo, si sono sentiti male improvvisamente. A prestare i primi soccorsi sono stati il sindaco Francesco Miccichè, medico di professione, e un medico donna della Polizia. Per fortuna l’agente si è subito ripreso. Il ragazzino e l’anziano invece, in ambulanza, sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale “Sam Giovanni di Dio”. Per fortuna nulla di grave.
Il Questore, seppure da appena due settimane ad Agrigento, ha centrato pienamente le criticità della nostra provincia: “Un’attenzione particolare deve essere tenuta nei confronti del disagio minorile e un grazie va ai magistrati che operano in tale settore, valide guide non solo in merito alla protezione di soggetti vulnerabili, di minori stranieri non accompagnati e di quelli in stato di abbandono. Uno degli snodi fondamentali della nostra azione sul territorio è intercettare in anticipo le conseguenze che determinati fattori possono produrre. Governare la piazza senza gravi conseguenze è segno di un solido e robusto legame di fiducia e collaborazione che lega le forze dell’ordine ai settori sani della società”.
Idee chiare anche sull’immigrazione clandestina e su Lampedusa. “Un pensiero particolare va all’attività compiuta dall’ufficio Immigrazione che, sotto l’attento coordinamento della Prefettura – ha detto Ricifari – ha continuato a implementare la propria attività già gravosa non solo nella tradizionale attività amministrativa di competenza, ma anche nella gestione del fenomeno immigratorio. Questo è il fulcro attuale dell’attenzione nazionale e internazionale: la grave criticità umanitaria e di ordine pubblico degli sbarchi di migranti. Dobbiamo coniugare umanità e applicazione della legge e dobbiamo garantire ai lampedusani di non vedere stravolta, per una narrazione spesso distorta, la propria economia che sul turismo stagionale fonda la propria sussistenza”.
Idee chiare anche sull’immigrazione clandestina e su Lampedusa. “Un pensiero particolare va all’attività compiuta dall’ufficio Immigrazione che, sotto l’attento coordinamento della Prefettura – ha detto Ricifari – ha continuato a implementare la propria attività già gravosa non solo nella tradizionale attività amministrativa di competenza, ma anche nella gestione del fenomeno immigratorio. Questo è il fulcro attuale dell’attenzione nazionale e internazionale: la grave criticità umanitaria e di ordine pubblico degli sbarchi di migranti. Dobbiamo coniugare umanità e applicazione della legge e dobbiamo garantire ai lampedusani di non vedere stravolta, per una narrazione spesso distorta, la propria economia che sul turismo stagionale fonda la propria sussistenza”.
Per Ricifari tre direttrici: Esserci sempre, Organizzazione e resilienza.
Ricifari poi si è soffermato sulle tre direttrici, il mood, su cui si sviluppa l’azione di direzione delle forze dell’ordine della provincia: “Esserci sempre”, “Organizzazione” e “Resilienza”.
“Esserci sempre”. “La polizia produce un bene immateriale, la sicurezza, a cui corrisponde, per la legge di mercato, una domanda, condizionata però da fattori solo in parte connessi a fenomeni misurabili in termini fisici, risultando piuttosto sensibile – ha spiegato – a fattori emotivi assai potenti e persuasivi dell’opinione collettiva. L’Autorità di Pubblica sicurezza, proprio per potersi adeguare alla domanda di sicurezza, deve leggere e interpretare – ha spiegato il questore Emanuele Ricifari – il territorio di riferimento, deve cogliere gli effetti delle azioni individuali e istituzionali e deve valutare l’opportunità delle innovazioni organizzative e tecnologiche a fronte di possibili conseguenze, anche negative. La missione che la polizia si è data, specie in questo territorio, è “esserci”, non come mero spettatore del fluire degli eventi, ma come protagonista attivo per rispondere alle esigenze e alle aspettative di sicurezza della popolazione”. Ricifari ha detto che “strategico sarà il coinvolgimento, il confronto e il dialogo, con tutti i sindaci del comprensorio, insieme alla ricerca di soluzioni efficaci, atteso che solo grazie al loro contributo sarà possibile procedere ad una disamina attenta ed approfondita delle esigenze delle realtà locali”.
Il secondo termine strettamente collegato al primo è “organizzazione”. “E’ un termine strettamente collegato al primo, che si fonda su una rinnovata cultura della sicurezza”. Il terzo termine ed ultimo è la resilienza”. “Utilizzato per evidenziare come la popolazione siciliana, a fronte della perdurante crisi economica, lavorativa e demografica, riescono a trovare in se stessi la forza di adattamento e coesione per assicurare condizioni di vita dignitose e una tenuta sociale complessiva apprezzabile in termine legalitari. Vorrei ampliare gli ambiti di questo termine – ha rimarcato il questore -, legandolo non solo alla sua accezione positiva, comunemente usata, ma anche alla capacità del male di riadattarsi alla realtà che incontra per trovare nuove forme di aggressione”. Il Questore ha fatto riferimento all’aumento esponenziale dei reati informatici e di violenza domestica, registratisi durante il lockdown causato dal Covid.

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