“Esplosione a Gela”, chiesto il rinvio a giudizio di un imprenditore di Grotte

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La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio di un imprenditore di 48 anni, di Grotte, C C sono le iniziali del nome, con licenza di commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande, e della società Sicilpetroli srl. Il 5 giugno del 2019, al mercato rionale a Gela, in via Madonna del Rosario, l’esplosione del furgone ambulante dell’imprenditore ha provocato 2 morti e 13 feriti. Ebbene, nel capo di imputazione si legge che l’esplosione è accaduta a causa di negligenza e imprudenza nella conduzione dell’impresa individuale, ed in considerazione di innumerevoli violazioni di leggi e regolamenti. L’ambulante di Grotte, in concorso con personale della stazione di rifornimento carburanti Sicilpetroli S.r.l con sede a Canicattì, è imputato d’avere effettuato il rifornimento di alcune bombole di gas gpl in spregio del divieto di riempirle attraverso il carburante gpl per autotrazione. Tali operazioni sono avvenute in violazione del divieto di riempire le bombole di gas gpl oltre il previsto limite massimo dell’80% della capienza, circostanza questa che indubbiamente ha favorito il verificarsi della violenta esplosione”.

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