Davide Lo Presti sposa il progetto di Franco Micciche

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Alcuni mesi fa, spinto dall’amarezza nel vedere lo stato in cui versa questa città e sollecitato da un gruppo di amici, mi sono convinto a scendere in campo in prima persone per contrastare questo stato d’incuria e abbandono in cui viene lasciata Agrigento. Da Agrigentino vedo una città sporca, agonizzante che non viene mantenuta e valorizzata per come meriterebbe con la conseguenza che la gente scappa e la città si svuota. Purtroppo si è arrivati ad un punto “cruciale” dove necessita una vera svolta nella gestione della cosa pubblica, un cambio di scelte politiche che consentano in tempi brevi con progetti realizzabili e con il coinvolgimento di tutti gli ordini professionali per fare ritornare a rivivere questa città ed affinchè i giovani e le tante famiglie non scappino più. Il mercato immobiliare è precipitato e i “locasi” e i “vendesi” stanno riempiendo i prospetti dei palazzi tanto del centro quanto delle periferie.

Via Atenea muore,ormai sono maggiori i negozi chiusi che quelli aperti. L’unica azienda produttiva che abbiamo, vale a dire la Valle dei Templi, non fornisce più il 30 per cento degli incassi alla città. Questi vengono gestiti direttamente dalla Regione attraverso una cooperativa di servizi che viene da Roma. Questa, bontà loro, ha assunto una quindicina di valenti giovani che parlano le lingue, per fargli fare il servizio di biglietteria e di vendita souvenir.

Dobbiamo riappropriarci della Valle dei Templi. Purtroppo la Valle dei Templi non viene valorizzata per fare crescere l’intero territorio. La Valle con la fascia costiera ed il centro Storico devono essere un unicum. Il turismo dovrebbe essere la prima fonte di reddito per questa città. Se cresce il turismo e riusciamo con una seria progettualità a sfruttare la tanto criticata unione Europea (che dovrebbe essere un bancomat) credetemi che riusciremo veramente a rilanciare una intera economia per il benessere di tutti gli agrigentini, senza dimenticare la viabilità “umiliante” per una città come Agrigento.

Ho pensato che davanti a tutto questo non potevo far finta di niente continuando a svolgere la mia professione di avvocato. Ho avuto la spinta dei miei amici e la condivisione di alcuni politici e così ho dato la mia disponibilità a candidarmi a sindaco dichiarandomi sempre a disposizione di tutti al di là del colore politico. Ma nel frattempo ho voluto guardare in giro chi erano gli altri candidati sindaco e quali erano i loro obiettivi. L’unico che era diverso, quasi nelle mie stesse condizioni essendo stato anche lui fuori dalla politica ed ex assessore comunale era Franco Miccichè, persona perbene che stimo molto. Ho compreso insieme ai miei amici che mi hanno sempre sostenuto e che condividono questo nuovo percorso che andremo ad intraprendere che con lui possiamo rafforzare le nostre idee. Abbiamo gli stessi progetti, le stesse passioni e mi piace il suo modo di operare e di rapportarsi con la gente, così alla prima occasione in cui ci siamo potuti incontrare abbiamo parlato con grande rispetto e stima reciproca di questa nostra decisione e al termine abbiamo convenuto che non era il caso di portare avanti entrambe le candidature quando potevamo raggiungere insieme gli scopi che ci prefiggiamo.

Abbiamo così deciso di andare avanti con la sua candidatura a Sindaco e con il mio attivo contributo personale e di esperienza nell’augurio che il nostro progetto possa andare a buon fine nell’interesse della città e degli agrigentini. Voglio rassicurare tutti i miei amici e chi mi ha sempre sostenuto, così come gli amici del Gruppo all’ARS di “Ora Sicilia” che non è un passo indietro e che la lista di candidati al consiglio comunale resterà e sarà ancora più forte per imprimere le nostre idee e portare avanti tutte le istanze che ognuno si aspetta da noi, per valori e cultura. Siamo consapevolmente nell’area di centrodestra e continueremo ad esserlo all’interno di una coalizione forte e responsabile. Si tratta di un rafforzamento di idee e progetti con Franco Miccichè. Insieme possiamo offrire un nuovo modello di politica.

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