Corte d’Appello di Palermo, ribalta decisioni del tribunale di Agrigento: revocata sorveglianza speciale a Mormina e restituiti i beni confiscati

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Ribaltato quanto stabilito dal Tribunale di Agrigento, la quinta sezione della corte d’Appello di Palermo, ha disposto – accogliendo totalmente il ricorso avanzato dagli avvocato Teo Calderone e Ignazio Martorana –  la revoca della misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno di 3 anni e la restituzione di tutti i beni per un valore di 752.377 euro nei confronti di Giuseppe Mormina, 79 anni di Cattolica Eraclea, figlio del boss Francesco Mormina.

Per il Tribunale di Agrigento, che aveva applicato la sorveglianza speciale, Mormina era da ritenersi socialmente pericoloso, dopo la condanna definitiva a 4 anni e 6 mesi con rito abbreviato, nell’ambito del processo Akragas, considerato uomo d’onore di una famiglia mafiosa di Cattolica Eraclea. Per i giudici della Corte d’Appello, invece, non è dimostrabile l’attuale pericolosità sociale che risaliva invece alla fine degli anni ’80.

I beni sequestrati nel 2018 dalla guardia di finanza, e confiscati dal tribunale di Agrigento, un all’inizio del 2020, sono stati resituiti perché per la Corte d’Appello “il nucleo familiare del Mormina aveva disponibilità lecite derivate dall’attività agricola svolta tali da giustificare gli acquisti operati nell’arco temporale considerato.”

 

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