Coronavirus: proteste a Palermo dal mondo cultura e spettacolo

Condividi

Erano circa 400 tra attori, musicisti, comici, operatori, costumisti,  davanti al teatro Massimo di Palermo. Il mondo della cultura e dello spettacolo protesta contro il Governo e l’ultimo Dpcm che sta mettendo in ginocchio tutto il settore, per via delle chiusure di cinema e teatri.

Intervistata (Italpress)  Consuelo Lupo dei sindacato Slc Cgil, ha dichiarato come sia stato faticoso ripartire dopo il primo lockdown e con la falsa ripartenza, con lavoro poco tutelato, tutta la filiera dello spettacolo ha avuto grandi difficoltà e adesso con questa nuova chiusura è la morte, la perdita di ogni certezza.  

Anche Maurizio Rosso, coordinatore Slc Cgil Sicilia, ha raccontato come la protesta degli attori, del comparto jazz, i teatri di prosa, attori, musicisti, sarti, maestranze, è attiva perché non se ne possono più; tutti attraverso questa protesta chiedono gli ammortizzatori sociali, il raddoppio dei finanziamenti per la produzione culturale e chiedono che in questo momento di pandemia, la cultura non si fermi, perché non si può fermare. 

Toti Mancuso (attore) chiede al governo centrale di non considerarli come invisibili, ma dei lavoratori. “Non siamo rappresentati da niente e da nessuno e non siamo una categoria, ma tutte le sere la gente accende la televisione, va al cinema e al teatro e si svaga anche grazie al nostro lavoro. Siamo lavoratori, paghiamo le tasse, ma non siamo riconosciuti come tali. Ormai è sempre la stessa storia: Tagli alla cultura e alla sanità”.

Antonio Pandolfo (attore): “gli attori sono dei lavoratori e dietro ogni attore che è sul palco, dietro ogni spettacolo ci sono tecnici, ci sono famiglie, ci sono lavoratori che aspettano di lavorare. Chiediamo sostegno dallo stato, non per essere mantenuti, ma perché il periodo è difficile e siccome vogliamo tornare a lavorare chiediamo che si trovi un modo per far tornare la gente a teatro”

Notizie correlate

Leave a Comment