“Coronavirus”, i rientri e gli accorgimenti (video)

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Ordinanze di tanti sindaci siciliani affinché coloro che rientrano dal nord si pongano in isolamento per 14 giorni. Adiconsum: “Inutili le resse nei supermercati o in farmacia”.


I sindaci di alcuni Comuni siciliani hanno emanato una ordinanza tramite cui invitano i cittadini provenienti da zone della Lombardia, Veneto e Piemonte, dove sono attivi focolai di coronavirus, a porre in essere tutte le operazioni necessarie previste dal protocollo del Ministero della Salute. In particolare di non uscire da casa e non avere contatti con altre persone per almeno 14 giorni dall’ingresso nel territorio. Tra i primi a emanare l’ordinanza vi sono il sindaco di Sambuca di Sicilia in provincia di Agrigento, Leo Ciaccio, e di Niscemi in provincia di Caltanissetta, Massimiliano Conti. Due persone di Niscemi ritornate in paese dalle zone del contagio e del tutto prive di sintomi si sono già poste in isolamento volontario a scopo precauzionale. E così a San Fratello, in provincia di Messina, una insegnante di 28 anni, rientrata nel suo paese d’origine venerdì scorso da Codogno, è in quarantena volontaria insieme ad altri sei familiari con cui è stata in contatto. E così a Sant’Agata di Militello, ancora nel Messinese, per un uomo di 42 anni rientrato da Lodi. E poi ancora, quattro persone di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, appena rientrate da Vò Euganeo, in provincia di Padova, paese dove si è registrato un decesso per coronavirus, sono in isolamento volontario nelle loro abitazioni. Si tratta di quattro muratori che eseguono dei lavori per una impresa a Vò Euganeo. Non presentano alcun sintomo e, dopo essersi consultati anche con i propri medici di famiglia, hanno deciso spontaneamente di isolarsi in casa. Nel frattempo, l’Adiconsum, l’associazione a difesa dei consumatori, ha diffuso una sorta di “vademecum” contro gli eccessi ingiustificati di panico e paura. Adiconsum spiega: “Svuotare supermercati, litigare per accaparrarsi beni di prima necessità, fare lunghe code per entrare in forni e farmacie, è oggettivamente eccessivo oltre che dannoso per sé e per i consumi. Per effetto di questo atteggiamento, in queste ore stanno lievitando, fino a superare ogni oggettiva regola della domanda e dell’offerta, i prezzi di alcuni beni come disinfettanti per le mani o mascherine che, non tanto nei negozi quanto on line, hanno raggiunto cifre da vera e propria speculazione e sciacallaggio. Dunque, tutte le produzioni del settore agroalimentare e igiene sono attualmente in lavorazione. Non c’è necessità di correre a fare scorte. Quindi si può fare la spesa normalmente e, se proprio non si vuole uscire di casa, si possono richiedere consegne a domicilio, sempre più diffuse. E’ quasi inutile correre all’acquisto di gel disinfettanti o mascherine protettive se non siamo stati contagiati o abbiamo avuto contatti con persone provenienti dalle aree a rischio e, tra l’altro, in questi casi è il Servizio sanitario nazionale a dotare di questi strumenti quando occorre. In questa fase è invece importante avere una igiene personale e domestica secondo gli standard tradizionali. Lavarsi bene le mani per almeno 20 secondi, usando un normalissimo sapone detergente, o, per disinfettare, in alternativa al gel si può usare l’alcol denaturato a 90 gradi, che ha un costo contenuto ma è altrettanto efficace”.

Angelo Ruoppolo (teleacras)

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