“Coronavirus”, i casi e la previsione del picco in Sicilia

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L’aggiornamento dei casi coronavirus in Sicilia. Il presidente della Regione, Musumeci: “Secondo gli esperti è imminente il picco del contagio. Mi sembra un film”.

Adesso i casi di coronavirus in Sicilia sono 282. Dall’inizio dei controlli i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (che sono i Policlinici di Palermo e Catania) sono 3.294. Sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 282 campioni (45 in più di martedì 17 marzo). Risultano ricoverati 129 pazienti (23 a Palermo, 58 a Catania, 13 a Messina, 2 ad Agrigento, 4 a Caltanissetta, 6 a Enna, 3 a Ragusa, 12 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 29 in terapia intensiva, mentre 138 sono in isolamento domiciliare, 12 sono guariti (6 a Palermo, 2 ad Agrigento e Messina, 1 a Enna e Ragusa) e 3 deceduti.

La Regione raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitate il sito www.siciliacoronavirus.it o telefonate al numero verde 800 45 87 87.

Nel frattempo il presidente della Regione, Nello Musumeci, interviene a seguito del rientro in Sicilia di 31mila persone, e che si sono auto-certificate negli ultimi dieci giorni. E il governatore afferma: “Non sappiamo quanti siano in quarantena, rispettando il protocollo, e quanti altri, invece, convinti in maniera sciocca e incosciente di essere invulnerabili, siano rientrati in Sicilia senza denunciare il proprio arrivo”. E poi, sulle pesanti limitazioni ai collegamenti da e verso la Sicilia, Musumeci aggiunge: “Sono consentiti solo quelli ampiamente giustificati, da Reggio Calabria alla Sicilia. Abbiamo inoltre un solo volo, per Roma, da Palermo e da Catania, la mattina e la sera. E un solo treno da Roma per Messina, che poi dirama verso Palermo e Siracusa. Il provvedimento adottato d’intesa con il ministro dei Trasporti non impedisce l’arrivo delle derrate in Sicilia. Anzi le facilita. Il limite è soltanto per i passeggeri. Sono provvedimenti necessari, straordinari, per far fronte a una situazione straordinaria”. E poi, sulla previsione del picco di contagi alla fine della settimana in corso, Musumeci prospetta: “Finora la Sicilia ha tenuto bene. Abbiamo poco più di 200 casi positivi, un quarto circa in rianimazione. Obiettivamente temiamo il peggio che, secondo gli esperti, potrebbe essere alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima. Abbiamo immaginato anche un Piano B, che ci consenta di aumentare di altri 200 i posti per la rianimazione e di 2mila circa di sub rianimazione e per gli ospedalizzati non gravi. Stiamo immaginando un panorama assolutamente inedito. Sembra che tutti stiamo girando un film su un grande set cinematografico, come se ognuno stesse recitando una parte surreale. Non eravamo preparati alla epidemia più insidiosa che l’umanità abbia conosciuto negli ultimi cento anni. La Sicilia è sempre stata una terra aperta, un luogo d’incontro e di confronto, però mai come in questo momento diventa la terra più a rischio. Noi non siamo soltanto una regione italiana, ma una regione di frontiera dell’Europa. E quindi è chiaro che da noi è maggiore l’apprensione, l’ansia per un rischio che sta montando nelle ultime giornate”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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