A Palermo, al Comune, con 19 voti a favore e 4 astenuti, il Consiglio comunale ha votato l’avvio della procedura di pre-dissesto dell’Ente, al quale mancano all’appello ben 80 milioni di euro per concludere un bilancio che si aggira intorno ad 1 miliardo e 300 milioni di euro. Anche Italia Viva, il partito che fino ad alcuni mesi addietro è stato nella giunta di Orlando, ha deciso di votare a favore per ricercare una soluzione tecnica alla condizione di grave crisi in cui versa il Comune di Palermo che il sindaco non nasconde. Infatti, Leoluca Orlando spiega: “Palermo, a differenza di altre grandi città del nostro paese, ad esempio Roma, Torino e Napoli, ha sempre tenuto in ordine i propri conti senza alcun sovra-indebitamento. E ha garantito i servizi essenziali nei limiti consentiti dal quadro finanziario. Il Comune di Palermo è, invece, in condizioni di sovra-accreditamento, ovvero non riesce a riscuotere quanto dovuto subendo la fallimentare gestione di Riscossione Sicilia, l’agenzia regionale per le entrate”.
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