Cinzia Tedesco e il suo “Mister Puccini in jazz”; Parliamo del disco, di progetti e di tanto altro in questa intervista – VIDEO

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Ci pensavo da tempo.
Pensavo che avrei voluto porle un po’ di domande, perché dopo l’ascolto del disco “Mister Puccini in jazz” di Cinzia Tedesco (qui la recensione) una serie di curiosità mi avevano fatto visita e allora ho atteso il momento propizio che è arrivato in questi giorni, e così malgrado la distanza, abbiamo chiacchierato e ne è nata una delle più belle interviste mai realizzate.

Lei, Cinzia Tedesco, eclettica, simpatica, prorompente, disarmante nel suo essere per niente diva, è fatta per il 100% di identità artistica.
Abbiamo parlato del suo disco, di come è nata l’idea, dei suoi straordinari compagni di viaggio, dei progetti futuri, dell’importanza dell’ascolto, della gavetta e del lavoro d’insieme.
Ha le idee chiare Cinzia Tedesco, è così lucida nella visione del mondo della musica.
Abbiamo disquisito sul perché si facciano tanti dischi, dell’Italia spiccatamente esterofila, di come si possa andare controcorrente quanto si ha un’idea e un progetto che tocca un repertorio “eterno”.

Come si conserva il segno distintivo di un artista?
Cos’è la bravura? Di cosa è fatta?

Questo e tanto altro ancora.
Grazie, Cinzia.

 

Buona Visione 

Simona Stammelluti 

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