Centrale Unica di Committenza della Regione Sicilia, troppo costosa. Meglio affidare le competenze fuori regione

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Una proposta, quella dell’assessorato alla Sanità che non lascia scampo,  “la CUC – Centrale Unica di Committenza – per la regione Sicilia, non ha funzionato come doveva, almeno nell’ambito sanitario”. Così il governo regionale, intenderà affidarsi  ad altre CUC fuori dalla Sicilia, con particolare riguardo ad ARIA (ex ARCA Lombardia) o ad SORESA (soggetto Aggregatore della Regione Campania), decisione presa solo dopo aver esaminato, la relazione dell’assessorato alla sanità che ha deciso di mettere nero su bianco le molte criticità riscontrate.

Una decisione travagliata, ma frutto della carenza di uomini e struttura da parte della regione, molti contratti prorogati oltre il limite di legge, hanno accelerato la decisione. 

Il sistema del CUC in Sicilia  non è in grado di razionalizzare e controllare la spesa,  è un mezzo fallimento. Ruggero Razza, assessore regionale alla salute punta a risparmiare quante più possibili, ricorrendo ad altre CUC. Secondo Razza le stime di risparmio dovrebbero aggirarsi per decine di milioni di euro.

La CUC in Sicilia, rispetto alle altre regioni in comparazione – Lombardia e Campania – non riesce ad aggiudicare la totalità delle procedure di gara. Con ARIA Lombardia i risparmi registrati sono superiori al 31 percento delle basi d’asta, in Campania con SORESA del 14 percento. Secondo l’assessorato alla sanità Siciliana, che ha valutato ed esaminato il caso, i risparmi per la regione Sicilia  potrebbero essere tra i 62 e 108 milioni, se si puntasse sulle CUC fuori porta.

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