Caro energia, Sicilia in subbuglio

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La Sicilia intera è in mobilitazione contro l’oppressione del caro bollette. Il presidente Schifani lavora alla moratoria Irfis. L’intervento di ConfCommercio.

La Sicilia intera è in mobilitazione contro l’oppressione del caro bollette, tra imprese, lavoratori, le famiglie, i cittadini con le associazioni di categoria, le sigle sindacali, i responsabili dei movimenti e gli esponenti della politica e delle istituzioni territoriali, soprattutto i sindaci. Il presidente della Regione, Renato Schifani, tenta di correre ai ripari e annuncia: “Gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Sarà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui”. Il governatore ha tra le mani un documento – appello unitario firmato dai delegati regionali di tutte le categorie produttive, costrette a fronteggiare i costi energetici e delle materie prime. E Schifani assicura: “L’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo è un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche, e il secondo è un incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi”. E poi il presidente prospetta: “Sulla lunga durata vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia”. Ed il presidente regionale di ConfCommercio, Gianluca Manenti, non demorde: “La nostra preoccupazione aumenta. E non possiamo stare tranquilli. Dobbiamo, però, sforzarci, tutti assieme, di essere positivi, di pensare al futuro con un ritorno alla normalità di programmare, di progettare, di crescere e non di sopravvivere come stiamo facendo adesso. Tutte le categorie economiche prese a riferimento pagano nella nostra isola, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata: alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Non è possibile, non è giusto, non è corretto. Perché dobbiamo continuare a subire quelli che sembrano gli effetti di una manovra speculativa? Perché dobbiamo continuare a togliere risorse alle nostre imprese, alle nostre famiglie, ai nostri figli? E’ questo quello che ci meritiamo dopo anni e anni di sacrifici? E’ questo quello che ci meritiamo dopo essere riusciti a mantenere la barra dritta durante gli anni del Covid? Al peggio non c’è mai fine. Così dice il proverbio. E noi lo stiamo provando sulla nostra pelle, pagando a caro prezzo. Pensavamo con il covid di avere toccato il fondo, economicamente parlando. Con il caro bollette è pure peggio. Ma perché nessuno fa niente in maniera tempestiva e urgente? I provvedimenti servivano da ieri, oggi sono già in ritardo, domani non serviranno più”.

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