Cara di Mineo: proposta del M5S di trasformarlo in polo militare addestrativo e di formazione contro il terrorismo ed il maltempo

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Il Decreto Sicurezza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, approvato a Dicembre, decreta la chiusura dei centri di accoglienza in tutta Italia, tra cui anche quello del Cara di Mineo, dove si sta già provvedendo a trasferire i migranti.
Il Cara di Mineo, il centro di accoglienza per richiedenti asilo più grande d’Europa, è una vera e propria piccola città fatta da diverse palazzine, strutture ricreative e di servizi realizzata dal gruppo Pizzarotti spa a partire dal 1997. Prima di diventare un Cara, la struttura del Villaggio degli Aranci ha ospitato circa 4.000 militari della marina americana in servizio nella base di Sigonella.
Nel momento in cui il centro d’accoglienza sarà totalmente vuoto che fine farà?
Da qui la proposta avanzata da circa cinquanta esponenti del M5S di trasformarlo in un polo militare addestrativo e di formazione per le forze armate, le forze dell’ordine, la protezione civile e i vigili del fuoco sia per la cooperazione militare, sia per il terrorismo che per iniziative di mantenimento della pace.
La proposta è stata presentata come interrogazione parlamentare durante la seduta del 21 marzo al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai Ministri della Difesa e degli Esteri Elisabetta Trenta ed Enzo Moavero Milanesi.
Il primo firmatario dell’interrogazione, sottoscritta da tutti i deputati siciliani pentastellati, è Gianluca Rizzo, Presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati.
La trasformazione della struttura in un centro addestrativo, secondo Gianluca Rizzo, consentirebbe di addestrare piccoli gruppi esteri anche in Italia. Ciò consentirebbe di agire su due fattori importanti: “la sicurezza dei nostri soldati” impegnati in missioni internazionali all’estero (Somalia, Mali, Repubblica centroafricana, Libano, Palestina, Iraq e Gibuti) ed un “risparmio economico”. Continua Rizzo: “bisogna prendere come esempio altre iniziative nel territorio nazionale che prevedono l’affiancamento e l’addestramento di personale straniero, come le guardie costiere libiche a Frosinone o le varie iniziative presso le scuole della marina militare a Taranto”. Come riportato nel documento, “il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una decisione con cui è stata istituita la cooperazione strutturata permanente (Pesco) in materia di difesa”. Nasce da qui la richiesta del Movimento 5 stelle di recuperare della struttura del Cara di Mineo, attraverso progettualità legate al mondo della difesa con compiti di formazione, per ravvicinare gli strumenti di difesa armonizzando l’identificazione dei bisogni militari e promuovendo la cooperazione nei settori della formazione e della logistica, si legge nell’interrogazione.
La proposta, continua Rizzo, che dovrà comunque essere anche sottoposta a un vaglio tecnico ed economico, non è la sola destinazione possibile per quel sito, ma bisogna partire da iniziative che convergano con gli intenti indicati dal governo e sfruttare l’esperienza positiva e l’alta considerazione che l’Italia ha in questo settore. Inoltre, creando una struttura di questo tipo al Sud si potrebbero anche avvicinare tanti uomini e donne alle loro terre di origine. L’addestramento e la formazione di civili e militari per renderli capaci di affrontare con professionalità le sempre più frequenti iniziative di destabilizzazione della società, afferma Rizzo, sia di carattere terroristico che legali agli effetti del cambiamento climatico, non credo contrasti con il buon senso. Il M5s ha sempre voluto la chiusura del Cara, conclude, ma è necessario, adesso, proporre iniziative che creino un indotto nel territorio.
Tra le ipotesi dei proprietari del Villaggio delle Arance, oggi Cara di Mineo, una volta che sarà svuotato, c’è anche quella della demolizione della struttura.

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