Cani, porci e galline. Ed ancora: giornalisti, oppositori, falsi oppositori, cabarettisti e nuovi leoni. Tutti contro un uomo perbene: Franco Miccichè, sindaco di Agrigento

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Una cosa è certa: il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè è molto sfortunato. Una sfortuna che viene da sola, cioè da quel fato che spesse volte decide le sorti della tua vita e un’altra, forse, voluta inconsapevolmente dalla stesso primo cittadino.

Agrigento, non ha mai avuto un sindaco così colpito da ogni angolo della città, dalla società, dalla opposizione, dagli scontenti, dai mancati assessori, dai puntoccapisti, da ambientalisti di circostanza. Purtroppo anche dall’interno della sua stessa chioccia partono (involontariamente) micidiali fendenti contro di lui.

Gli assessori. Nel passato i sindaci che la mia memoria ricordi (e sono tanti) hanno sempre ridicolizzato la figura dei propri assessori. Per i primi cittadini erano un numero, pronti a firmare si o no, ad ubbidire e guai a parlare con la stampa se prima non c’era il benestare dei vari sotani, bonaccolti, piazzi, zambuti, firetti. Despoti senza se e senza ma.

Miccichè non è come loro ed ecco il primo punto a suo sfavore causato dalla sua nobiltà d’animo. Gli assessori comunali sembrano prendere ogni turco e lo fanno proprio. Si alzano al mattino e pensano di chiamare un giornalista per rilasciare interviste propositive. Insomma, sono talmente in mostra che sembrano essere dei marziani rispetto ai loro omologhi che li hanno preceduti. Ma non è proprio così. Ciò non vuol dire svilire il lavoro portato avanti da questa gente. Senza infamia e senza lode. Il sottoscritto, ad esempio, dopo tanti e tanti lustri ha scoperto soltanto ultimamente che nella Città dei Templi esistessero alcune villette, dal tempo degradate e mai portate alla luce dai despoti precedenti. Peggio ancora gli assessori che non appaiono mai. Quelli fanno u dannu di li grannuli (involontario) al primo cittadino.

I Dirigenti. Non crediamo assolutamente che esistano Dirigenti corrotti e delinquenti. Mai e poi mai crederemo ad una roba del genere. Così come, non possiamo non sottolineare come alcuni di loro, assolutamente senza malafede, abbiano potuto compiere atti involontariamente illegittimi. Scivoloni (acncora tutti da chiarire) si, certo. E comunque, per eventuali responsabilità si è immolato lui, Franco Miccichè. Questo è scorretto perchè Agrigento è una città strana, sbinchiata, arraggiata e con il motto: mori tu o postu me. 

La satira. Uno straordinario Fofò Cartannilica (perchè davvero è uno scenziato) sembra essersi accodato alla voce del coro. Su Miccichè solo attacchi. Mai una vignetta propositiva, di incoraggiamento, da stimolo. A tratti il primo cittadino, dalla penna di don Fofò, viene anche ridicolizzato. A noi sembra eccessivo. Ma è una nostra considerazione.

La stampa. La stampa, o magari certa stampa, è come il vento. A destra e a sinistra a seconda delle circostanze. E siccome ad Agrigento ci sunnu di rosa, punto e accapo, arnoni, cabarettisti, vignettisti che denigrano quotidianamente il primo cittadino, il vento va verso quella direzione. Tutti si improvvisano giornalisti, fotografi, reporter, opinionisti, scrittori e teste di cazzo. Dalla ca dalla c’è da abbatere Franco Miccichè. Scovano, cosa mai accaduta prima, sporcizia, abbandoni, sterpaglie, munnizza ovunque, anche dentro la propria casa. E poi il coro: hanno ucciso una persona a Milano. Chi è stato? Ovviamente il sindaco di Agrigento. C’è il terremoto in Grecia: Franco Miccichè. Pecore. Pecore che hanno una sola fissa nella propria mente: dimettiti, vattene a casa, sta cadennu, si sta dimittennu… a settembri molla, a ottobri cadi, a novembri mori… Mai una azione propositiva, magari anche un consiglio al primo cittadino.

I cittadini porci. Ci sono anche loro che contribuiscono a svilire l’operato del sindaco. Quei maiali che non rispettano le regole più elementari di civiltà. Che fare? Tanto se tutto è sporco la colpa è del sindaco…

Oppositori incalliti. I peggiori. In questo settore capeggiano coloro i quali nel massimo della loro vita politica (e forse anche sociale) hanno ottenuto troppo poco. I “politici” hanno toccato il tetto del mondo rimanendo inchiodati nelle sedie di Aula Sollano. Di più non hanno potuto, per conclamata mancata attitudine a difendere la città di Agrigento. Alcuni, ambientalisti del cazzo, hanno anche bruciato la possibilità di sviluppo economico e sociale del nostro territorio, complice anche una certa magistratura che per fortuna è sparita altrove. E per questi soggetti vedere Franco Miccichè nello scranno più alto di Palazzo di Città e loro seduti nelle sdraio di casa li far star male.

Il Consiglio comunale. Sfortunato anche qui Franco Miccichè. Inchiodato dai tragediatori di Forza Italia prima durante e dopo il voto, ha dovuto lottare sin dall’inizio contro cannibali in cerca di posti, Commissioni, sottogoverni. E una volta accontentati hanno continuato a pugnalare il primo cittadino, ma stavolta a lieta facci. 

Una maggiornaza in Consiglio che avrebbe dovuto distruggere tutto e tutti, dentro e fuori. Ed invece sta zitta contro i delusi e accusatori per poi riunire 5, 6, 7 consiglieri per attaccare qualche zitella o garzone del Civico consesso. Debole con i forti e forte con i deboli. Ma se gli oppositori di cui sopra sono forti, io sono Giulio Cesare. Consiglio comunale, in questo senso, non pervenuto. Tutto ciò a scapito del sindaco.

Da quando si è insediato, illusi e illusionisti hanno fatto convivere Franco Miccichè con la parola dimettiti.

Anche questa è Agrigento…

 

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5 Thoughts to “Cani, porci e galline. Ed ancora: giornalisti, oppositori, falsi oppositori, cabarettisti e nuovi leoni. Tutti contro un uomo perbene: Franco Miccichè, sindaco di Agrigento”

  1. Giuseppe

    Mahhhhhh mi farebbe piacere sapere dove vivi per poterti invitare a fare una passeggiata in macchina e farti vedere in quali condizioni e la città .
    Sono sicuro che per scrivere tutta questa romanzina a favore del sindaco vivi al nord e quindi non conosci in che stato è ridotta Agrigento.
    Buona serata

    1. Lelio Castaldo

      Vivo a Pordenone…

  2. Viky

    Abbiamo avuto sindaci peggiori. Miccichè dovrebbe a mio parere essere più deciso e pretendere di più da assessori e dirigenti. Quelli che fanno chiacchiere sono veramente tanti, tantissimi e alcuni probabilmente lo fanno solo perché non hanno ottenuto il loro tornaconto. Qualche critica però andrebbe approfondita per risolvere il problema.

  3. Per molto meno, quando era assessore con Firetto, si era dimesso.
    Continuo a considerarlo una persona perbene, spero che si dimetta.

  4. Philips

    Caro Direttore, l’articolo è preciso e dice assolutamente la verità, anch’io, l’ho detto personalmente al sindaco tutto questo.. Resta il fatto che il sindaco è solo, anzi ha un solo assessore e tutto il resto è roba da macello. Ormai, conoscendo la signorilità del sindaco ognuno fa di testa sua, quello che è peggio che politici ( si fa per dire) dello stesso partito disquisiscono non sulla stessa linea ma in contrapposizione .tra loro. Al Sindaco persona assolutamente perbene non resta che cambiare tutto e sferzare gli attuali. mandandoli a fare quello che facevano prima, cioè niente.

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