“Autorizzazioni rinnovabili”, il blocco e i risvolti

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Progetti e autorizzazioni per impianti energetici alternativi in stallo in Sicilia. La Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta per danno all’Erario. I dettagli.

La Procura della Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta su eventuali responsabilità di danno all’Erario provocato dai ritardi nelle autorizzazioni in Sicilia nel settore delle rinnovabili e delle estrazioni. Dal gas alle fonti alternative di energia la Sicilia potrebbe essere l’hub energetico del Mediterraneo, contribuendo a sottrarre l’Italia dalla sudditanza energetica verso l’estero, in primis dalla Russia di Putin. La Sicilia sarebbe la punta del compasso nazionale delle fonti energetiche pulite se i progetti per centinaia, se non migliaia, di impianti per la produzione di energia da fotovoltaico ed eolico non fossero ancora bloccati tra le pastoie burocratiche di Regione e Stato. Al momento vi sarebbero circa 9mila megawatt in attesa di autorizzazione per l’impatto ambientale nelle Commissioni competenti regionali e nazionali. E la Sicilia potrebbe rifornire l’Italia di una determinante quantità di gas se fossero installati i rigassificatori a Porto Empedocle e o ad Augusta, per estrarre i miliardi di metri cubi di gas che, secondo il Ministero competente, sono custoditi nel sottosuolo siciliano. E invece la Sicilia è ancora alla casella di partenza nello sviluppo di infrastrutture energetiche. Secondo il recente report di Legambiente, intitolato “Scacco matto alle rinnovabili”, in Sicilia vi sarebbero addirittura 23mila richieste in attesa, tra pale eoliche e pannelli solari, su un totale nazionale che ammonta a quasi 100mila, ovvero circa un quarto del totale. Ed è un ritardo che rischia di provocare in Italia il fallimento del traguardo europeo dei 70 gigawatt entro il 2030 per garantire copertura dei consumi rinnovabili di almeno il 72% del totale. E la Sicilia vale il 10% del traguardo dei 70, avendo previsto nel suo piano energetico di raggiungere con eolico e fotovoltaico almeno 7 gigawatt entro il 2030. Nel corso degli ultimi mesi sarebbero circa una ottantina le procedure per le autorizzazioni depositate sui tavoli dei commissari e che non sarebbero state lavorate. Tra i progetti pubblicati sul portale delle valutazioni ambientali della Regione Siciliana vi sono preventivi di impianti fotovoltaici, agrivoltaici, eolici, e anche di trattamento dei rifiuti, proposti da colossi dell’energia e da operatori di minori dimensioni. Ancora in riferimento all’inchiesta intrapresa dalla Procura contabile, il presidente dimissionario della Cts, la Commissione tecnica specialistica dell’assessorato regionale a Territorio e Ambiente che valuta le procedure di autorizzazione, Aurelio Angelini, replica: “Quando la Corte dei Conti mi chiamerà, sarò ben contento di rispondere a tutte le loro domande. La Cts ha fatto più del dovuto in questi anni. Sono più che tranquillo”.

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