“Angeli tristi sopra il cielo di Agrigento”

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Angeli tristi sopra il cielo di Agrigento.

 

Racconto visionario di Mario Gaziano al tempo del coronavirus

Così fu, così  è: ritrovare la mia essenza dell’eternità  tra le nuvole  alte e incerte sopra il cielo grigio della nostra Agrigento,Agrigento da sempre e per sempre.

Un infinito  stormo di angeli –  grandi ali spiegate, azzurre,bianche,rossofuoco- mi accoglie con occhi  tristi, pieni di luci,  luci pallide e malinconiche , di un arcobaleno  opaco e offuscato.Oggi.

Angeli tristi sopra Agrigento (fratelli o compagni  degli Angeli sopra Berlino,sopra Madrid,sopra Parigi, sopra i cieli del mondo…)Angeli del mondo senza sorriso  .

E la mia essenza- dell’animo e dello spirito-  in  mezzo a loro, a transumare i percorsi impossibili dell’aria,del vento,della pioggia,del sole rovente …e coglierne  uno  col volto basso sulla  statua  della chiesa del Purgatori,con il suo frontale barocco, là, triste, accanto alla statua che sorregge, nell’eternita’ dell’infinito tempo, la bandiera tricolore  del nostro grande Paese, cucita dalle donne Pirandello, e che un coraggioso antiborbonico,  arrampicandosi,  la legò proprio al braccio della statua dell’angelo ,malinconico  e consapevole.

Giovane povero antiborbonico! ,

Anche lui tra i mille,diecimila angeli su Agrigento,  che cercano di proteggere da sempre  la nostra città: Agrigentum.Akragas,Girgenti,Kerkent,Agrigento.

Angeli tristi che nulla possono,che non proteggono amori nuovi e dimenticati, come gli angeli sopra Berlino.

E la mia anima,vola, vola ancora ,trascinata  da una moltitudine  estrema  di angeli con le indefinibili  ali, spiegate, sopra il campanile del Duomo:dritti,silenziosi,muti, a guardare in giù una città oramai stanca e nostalgica. Come nostalgico è il mio cuore, mio e di tutti.

E poi aleggiare sulla Madonnina della Immacolata,dove i coraggiosi vigili del fuoco   depositano corone di fiori. proprio sull’altezza degli angeli del cielo agrigentino ,che essi nell’affanno del coraggio  non vedono,ma che sono visti e protetti  dagli angeli buoni del nostro cielo.

Angeli buoni e tristi: ora   per mano mi conducono – nell’aria offuscata- sopra il mare africano di Pirandello,per raccogliere il profumo dei mille personaggi pirandelliani reali e irreali,nel tempo e fuori dal tempo.Essi, sì, eterni.

Volare,aleggiare,sorvolare con un esercito di angeli sopra e accanto a me, sempre con me: con le loro ali spiegate a proteggere il cielo agrigentino.

A proteggere  vecchietti di Villa Betania e di tutte le altre case di riposo…dove ospiti in vita attendono solo di essere raccolti, amorevolmente e pietosamente, dagli angeli buoni.

E, ancora,   essere  sul cancello di Bonamorone e poi di Piano Gatta,o del piccolo cimitero di Montaperto dove riposa il povero soldato americano ormai dimenticato:  ad ascoltare nel silenzio le parole dei nostri genitori,dei nostri amici,dalla infanzia  alla anziana maturità, che ora sono anch’essi angeli ritrovati, centinaia di migliaia, luminosi e abbaglianti,da secoli e per secoli.

Angeli buoni e tristi perchè Agrigento è triste, Agrigento è chiusa ed amara.

Ed ora  Santa Marta,Santa Croce, e dentro la chiesa preziosa di Santo Spirito.

Spirito Santo con noi. E sfiorare le stradine di Montaperto e le case di Fontanelle,Monserrato Villaseta e del Càos …un volo per l’eternità, sopra il tempo stesso,sopra la realtà e la irrealtà.

Sprofondare ciecamente nell’amore per la propria città….,città reale e dimenticata…,

e ancora un tuffo ,dentro l’esercito di angeli, nel mare infinito del cielo e dell’ eternità…immensa condivisa  identità …nella serenità e nella tristezza, perchè la loro e la nostra Agrigento vive il tempo nero e scuro, il tempo del coronavirus.

Vita eterna agli angeli sopra Agrigento..a proteggerla. A proteggere i poveri e, anche un po’, i meno poveri,gli anziani in solitudine e i ragazzini buoni,  e,di più,  i ragazzini  malati e in sofferenza.

Cielo e terra. Angeli e cittadini: una grande affollatissima chimera ,un visionario  sogno di serena eternità

Per Agrigento da sempre e per sempre.

 

  Mario Gaziano 29 marzo 2020

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