Amministrative, ecco la Tardino che si aspettano gli agrigentini, lascia il mare e piomba ad Agrigento: “Basta con il falso civismo e candidati già apertamente schierati”. Il matrimonio con Fratelli d’Italia si rompe prima di iniziare? Catalano o Gibilaro? Quest’ultimo: “Preferisco fare il pastore e non il sindaco”. E poi quell’”Onda” anomala di Carmelo Pullara…

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Troppi bagni per rimanere assente e lontano dai meandri politico-amministrativi che stanno caratterizzando l’estate agrigentina in vista delle amministrative del 4 ottobre prossimo.

E’ bastata una sua decisa scesa in campo (e noi l’abbiamo spronata abbastanza) per comprendere (e darle atto) che la situazione nella Città dei Templi è assai delicata. Tra la Lega e Fratelli d’Italia nasce l’accordo: “Guardiamo, osserviamo e agiamo di conseguenza”.

Annalisa Tardino, commissario della lega ad Agrigento, individua in Daniela Catalano, attuale presidente del Consiglio comunale come possibile soluzione per andare da soli. Fratelli d’Italia, storce il naso, e propone il consigliere comunale Gerlando Gibilaro.

Quello si, quello no, forse, non so, vediamo, meglio una donna…

Qualcuno tenta ancora di tirare fuori la più becera opposizione politica e infila sulla vicenda l’ex ministro Alfano. Idiozie pure, quando il nulla prende il sopravvento.

La Tardino capisce e su La Sicilia tuona: “Basta con falso civismo e candidati già apertamente schierati anche in coalizioni apparentemente opposte; sulla Catalano può ritrovarsi non solo la Lega, ma anche altre forze politiche di centrodestra; la Lega cerca di dare ai territori i candidati più spendibili. Non ci lasciamo condizionare dai giochi dei potentati di turno, e nemmeno ci piace dar credito a personaggi da spettacolo di varietà. Quindi bando all’ipocrisia”.

Parole forti, quelle della Tardino, che sgama inesorabilmente la grande incertezza dentro Fratelli d’Italia, subissata da polemiche non di poco conto. Pisano, mentre prima barcollava, dopo il veto romano e palermitano sugli ex pidiessini non ha dubbi: “Valutiamo i candidati, se è il caso proponiamo Gerlando Gibilaro”.

Caos. Su Gibilaro ecco un altro veto (interno). Il “solito” (a sua insaputa…) preferisce il vecchio amore, tanto accarezzato ma mai consumato.

Del resto, da noi interpellato Gibilaro, testualmente ha detto: “Grato e lusingato per la proposta ma al posto di fare il sindaco preferisco pascolare le pecore…”

Alla Tardino i nostri complimenti; ha scardinato un bunker. Il Re è nudo. L’eurodeputata Annalisa può ritornare a mare e noi la premiamo con una bella foto.

Nel contesto agrigentino si inserisce l’on. Carmelo Pullara che non ha tanto “amore” per questa testata giornalistica. Ma tant’è, ce ne siamo fatti una ragione. Lo facciamo parlare anche se lui…non ci parla.

La sua “Onda”, più che anomala, sembra essere uno tsunami. “E’ pronta una seconda lista – ha dichiarato Pullara su agrigentoggi.it – dopo avere chiuso la prima con nominativi da big. Non a caso, fra i big, spicca l’oncologa Linda Librici”.

Ma cu è? Boh…

Rispetto per tutti i candidati; nessuno è big né tantomeno l’uno vale più dell’altro a seconda della professione. Svelo un segreto: voterò per l’imbianchino che da giorni sta pitturando casa. Non sarà un big, ma posso assicurare che ha eguale dignità di tutti gli altri candidati, anche se il suo nome non è preceduto da alcun…dott.

E dopo “Onda” ecco arrivare “Noi” che dovrebbe abbracciare diversi giovani di belle speranze. Non me ne voglia l’on. Pullara ma queste sigle sembrano di più i titoli delle canzoni di Pupo che il nome di un partito (eddai onorè, stia allo scherzo!).

Dunque, per Pullara, due liste pronte per le amministrative agrigentine. Ed ancora siamo ad agosto; chissà se a settembre avrà pronta una terza lista formata da anziani. Non si sa mai, l’esperienza non ha mai fatto male.

Dramma o dilemma nel PD, o di quel che è rimasto. Dovrebbe appoggiare il sindaco uscente ma guai a parlare di simbolo. Dalle nostre parti quel logo con la scritta PD non ha dato mai risultati eccellenti.

Firetto attrae e viene attratto.

Però, sotto il tavolo, qualche scongiuro tradizionale scappa…

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