Aldo Mucci (SGS) naufragio migranti, condivido il pensiero del Prefetto Romano “Il rischio dell’abitudine è dietro l’angolo”

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Come dimenticare il naufragio di una imbarcazione libica usata per il trasporto dei migranti avvenuto il 3 ottobre del 2013. Il naufragio provocò 368 morti, uomini, donne, bambini, una catastrofe. Per quel dannato viaggio avevano pagato 1600 dollari. Le reazioni a quella immensa tragedia furono tante ed in tutta Europa. L’allora Presidente della commissione europea Barroso si recò a Lampedusa venendo contestato al grido di “assassini”. Ci furono polemiche anche per i mancati funerali. La straordinaria comunità dell’isola aprì subito le braccia alla solidarietà e all’accoglienza. Si organizzò una raccolta di firme affinchè la data del 3 ottobre fosse riconosciuta “Giornata della memoria” (riconosciuta due anni dopo) Fa ancora male l’ennesimo naufragio, e le ennesime bare – quattro salme tra cui una bambina – Non si può rimanere indifferenti di fronte ad una piccola bara bianca.  Nel 2019 , a bordo di un gommone al largo delle coste di Tripoli c’erano 120 persone. Dopo 11 ore di navigazione hanno imbarcato acqua e hanno cominciato ad affondare e le persone ad affogare. 117 i dispersi, tra cui 10 donne, di cui una incinta, e 2 bambini, di cui uno di 2 mesi. Non c’era notiziario che non seguissimo. Dai tg ai dialoghi da bar, l’attenzione era monopolizzata da quel dramma. Poi, però, tutta quella tensione, la partecipazione, l’assedio alle fonti d’informazione cominciano a scemare, il loro reiterarsi finisce per renderle scontate passando nella normalità, divenendo routinarie. Non possiamo accettare passivamente di essere “preda” dell’abitudine, sul piano intellettuale e spirituale l’abitudine è sempre mortale, simile ad una dittatura dove tutto diventa acritico, insensibile, privo di qualsiasi empatia. Il rischio dell’abitudine, come ha recentemente detto il Prefetto Filippo Romano è dietro l’angolo conclude Mucci del direttivo nazionale del Sindacato Generale Scuola.

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