I sorrisi e le risate che ispirano le giostre sono una tradizione secolare. Tutto inizia con un ”Garosello” un gioco a cavallo degli arabi nel XII secolo. Successivamente i crociati riportarono questo gioco in Europa, dove si diffuse. Nonostante una straordinaria crescente popolarità, le giostre continuarono a essere limitate nel loro sviluppo dalle fonti di energia primitive. Nel 1870 l’ingegnere inglese Frederick Savage trovò un modo per migliorare la potenza del vapore alle giostre. Accelerò il passare da figure appese a catene oscillanti a quelle sedute su una robusta piattaforma sospesa alle braccia di un grande palo posto al centro. Basandosi su queste innovazioni, la giostra moderna prese rapidamente forma. Le macchine potevano ora supportare due e tre file di cavalli di legno intagliati e vari altri animali , così come i numerosi pannelli decorativi e rifiniture che erano usati per dare alla giostra un aspetto grandioso. La stessa grandiosità la percepisci nel vedere le Giostre di San Leone. Luogo di straordinaria socialità. Giostre inventate, costruite, amate e coccolate da un grande “Giostraio” , Paolo Fonti. I fiori,il tappeto verde, sempre pulito, la particolarità delle luci, le statue colorate ed i leoni dorati, erano il suo “chiodo fisso”. Un personaggio che il mio grande amico Dario Fo, indimenticabile “Giullare medievale”, avrebbe certamente chiamato per costruire le scene delle sue straordinarie rappresentazioni teatrali. Grazie Paolo per averci regalato, con le tue giostre, qualche ora di spensieratezza.
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