Agrigento punto e a capo: “Agrigento città normale? Quando?

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“In una città normale amministrata da gente attenta alle piccole cose – in una città gestita da gente che la ama non soltanto a parole ma con fatti concreti – Gente che ne cura i bisogni e gli interessi del quotidiano vivere civile per i suoi concittadini.

In una città normale, gli amministratori si sarebbero attivati preventivamente, in tempo utile, dedicandosi alla manutenzione dei tombini – E pensare che (I NOSTRI) ne hanno avuto di tempo;

In una città semi normale, qualcuno, tra i tanti “annunciatori di questo e quell’evento” si sarebbe quantomeno posto il problema degli allagamenti conseguenti al maltempo che prima o poi con la stagione invernale sarebbe arrivato.

Al contrario, in una città ANORMALE – ABBANDONATA, ciò che di critico accade, è tutto NORMALE!

Dopo le recenti copiose piogge che hanno visto, tra l’altro, la nostra Via Atenea trasformarsi in un fiume in piena dove la furia dell’acqua ha trascinato con sè di tutto – dai vasi ornamentali, ai cassonetti di rifiuti, da detriti di ogni genere e quant’altro (v. foto) –

Onestamente ci saremmo aspettati quantomeno una verifica sullo “stato di salute” di caditoie e tombini – ma quando mai! –

Stamattina, sul solo tratto che va dalla statua di Camilleri all’altezza del palazzo della Camera di Commercio ne ho contati almeno una decina tutti RIGOROSAMENTE OSTRUITI!

Quello che lascia l’amaro in bocca non è tanto l’indifferenza di chi è PAGATO CON LE NOSTRE TASSE PER RENDERSI UTILE ELIMINANDO PER QUANTO POSSIBILE I DISAGI – ma quanto, il silenzio di legioni di umani i quali, anzichè indignarsi, osservano, qualcuno fa finta di stupirsi, e passano avanti, tirando a campare – individui spesso tenuti per le palle perchè condizionati dal bisogno di indipendenza economica – gente che aspetta “la selezione attraverso un colloquio” per un lavoro a tempo determinato – un lavoro durevole giusto il tempo di una campagna elettorale, finita la quale ritornerà a ZigZagare tra pozzanghere e detriti lasciati dal fiume d’acqua, alla vita di sempre tra attese e speranze”.

Lo dichiara Mario Aversa di Agrigento punto e a capo.

 

 

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