A Cosenza sospesa somministrazione vaccini AstraZeneca dopo le due morti sospette in Sicilia, a Montalto Uffugo le prime vaccinazioni nel caos

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Una partenza non proprio ideale, quella delle vaccinazioni a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza.

Nel pomeriggio di oggi, 11 marzo  – dopo le prime vaccinazioni che si erano svolte per alcuni pazienti ultraottantenni lunedì 8 marzo presso la sede della Asp di Taverna – sono stati convocati i cittadini aventi diritto presso la sede della protezione civile, sita in Parantoro, alla presenza di alcuni medici di base del territorio e al responsabile della Asp dott. Leonetti.

Disagi, disguidi e una buona dose di disorganizzazione che ha visto piombare il caos per i pazienti e i loro accompagnatori che si sono ritrovati allo sbando, assembrati all’interno del cortile dello stabile predestinato, nell’attesa che si facesse un po’ di ordine e si potesse procedere alle vaccinazioni.

Assenti le forze dell’ordine sul posto, il tutto è stato affidato ai volontari della protezione civile guidati da Silvio Ranieri, che chiamato in causa per fare un po’ di chiarezza sull’evento vaccinazioni e per sedare gli animi delle persone che si sono viste catapultate in una condizione tutt’altro che ideale, ha spiegato che alcuni disguidi sono dipesi dal ritardo con il quale sono stati consegnati i vaccini (quasi due ore di ritardo) e dalla mancanza di esperienza nel gestire una cosa così grossa, come la vaccinazione di massa in periodo di pandemia.

Va senza dubbio aggiustare il tiro, considerato che ci saranno altre date di vaccinazioni ma va chiarito che è importante una organizzazione quanto più efficace possibile, poiché si chiede a persone anziane di lasciare la propria abitazione per recarsi a fare il vaccino e molti di loro hanno difficoltà a deambulare, non possono sostare in piedi per molto tempo e le condizioni climatiche non sempre sono favorevoli.

C’è però da dire che la disorganizzazione che si è riscontrata, si è unita alla condizione creatasi dall’arrivo sul posto di anziani che erano prenotati per altri orari o che non erano proprio stati convocati, ma che hanno pensato bene di giungere ugualmente sul luogo, pensando di poter usufruire del servizio, incuranti delle liste stilate per tempo dai responsabili.

Questo disguido iniziale ha fatto slittare le vaccinazioni di diverse ore e pertanto coloro che avevano appuntamento per le ore 17, giunte sul posto si sono sentite dire che l’attesa sarà lunga e che prima delle 18.30 non sarà possibile ricevere la vaccinazione.

Intanto nella vicina Cosenza, dove è stato allestito il centro vaccinazioni – già ospedale militare da campo covid –  nel piazzale antistante la stazione ferroviaria su Via Popilia, sono state sospese in via precauzionale le somministrazioni di vaccini dello stesso lotto a cui appartenevano quelli che erano stati inoculati anche al poliziotto e al militare siciliani, deceduti dopo averlo ricevuto. Non è stata ancora appurata l’eventuale correlazione tra i decessi e la somministrazione del vaccino.

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