Svolta nella storia della sparizione di Denise Pipitone, un appello dalla Russia: “sono stata rapita, mamma non ti ho mai dimenticata”

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Sembrava finito tutto così, in fondo al dolore di una madre, Piera Maggio che per 17 lunghi anni, ha atteso che qualcuno le dicesse che sua figlia era ancora viva, che quella bambina, Denise Pipitone, scomparsa il 1 settembre del 2004, tra mille misteri mai risolti, potesse far ritorno a casa.

In questi anni, tante sono state le segnalazioni, ma si finiva sempre con un nulla di fatto. Bambine, ragazzine, che assomigliavano un pochino alla ricostruzione che gli inquirenti avevano fatto sul come potesse essere diventata Denise, che si trovavano anche fuori dall’Italia, fuori dalla Sicilia, non erano Denise.

E così dopo 17 anni quel giallo si riapre, e a Mazara del Vallo, si spera che la bimba scomparsa davanti casa mentre aveva solo 4 anni, possa far ritorno ai suoi affetti più cari dei quali forse, non ha neanche ricordo.

Nuova speranza di poter riabbracciare sua figlia, dopo l’appello della 21enne russa che in video appello ha raccontato di essere stata rapita da piccina e di essere arrivata in Russia quando aveva 5 anni con un campo rom. La bambina  ha poi vissuto nel campo nomadi, chiedendo l’elemosina per portare soldi alla comunità. Successivamente è stata arrestata e trasferita in un orfanotrofio. Ed è proprio nell’istituto che le hanno tagliato i capelli e dato il nome attuale. Ospite di una trasmissione tv, la ragazza ha quindi rivolto un appello alla madre: “Non ti ho mai dimenticato, ti sto cercando e ho la possibilità di trovarti. Eccomi qui, sono viva, voglio conoscerti e trovarti”.

Questo appello verrà trasmesso questa sera a “Chi l’ha visto?” trasmissione di Rai 3 che spesso in questi 17 lunghi anni si è occupato della sparizione di Denise.

La somiglianza tra la ragazza che risponde al nome di Olesya Rostova e la mamma di Denise, Piera Maggio è particolarmente significativa, ma le risposte le darà solo l’esame del Dna.

Sarà l’avvocato della famiglia Giacomo Frazzitta a partire per la Russia, una volta completato l’iter per ottenere l’autorizzazione per l’ingresso nel paese, nel rispetto delle norme previste per la pandemia.

Sofferenza e ricerche non si sono mai interrotte in questi anni, tra appelli della madre, avvistamenti finiti nel nulla e faide familiari che si consumavano in pubblica piazza.

E adesso questa notizia che rimette tutto in gioco e che potrebbe finire in lieto fine.

 

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