Ottobre 2023 - Pagina 22 di 38 - Sicilia 24h
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A San Leone rubato un monopattino ad uno studente ventenne. Il giovane ha lasciato il mezzo elettrico davanti ad un bar del lungomare Falcone Borsellino e al momento di riprenderlo non lo ha più ritrovato. Il ventenne ha chiamato la polizia, poi ha formalizzato la denuncia, a carico di ignoti. Gli agenti delle Volanti hanno avviato le indagini. Verosimilmente qualcuno, approfittando dell’assenza per qualche minuto del proprietario è riuscito a portarlo via.

L’assessorato regionale alla Sanità, retto da Giovanna Volo, ha trasmesso al Ministero, nei termini previsti, 42 progetti, preparati dalle Aziende sanitarie e ospedaliere dell’isola, per circa 300 milioni di investimenti in strutture sanitarie e tecnologie mediche. Adesso si attende l’esito della valutazione da Roma, per poi poter avviare le gare per i lavori o le forniture. Lo Stato finanzia il 95% della spesa, e la restante parte è a carico della Regione. E il governo Schifani ha approvato l’integrazione della dotazione finanziaria regionale aggiungendo altri 8,45 milioni di euro. Schifani sottolinea: “Siamo impegnati per non perdere alcuna opportunità, perché vogliamo offrire ai siciliani una Sanità sempre più efficiente e moderna”.

L’assessorato regionale alle Politiche sociali ha pubblicato il decreto di liquidazione a favore delle Province siciliane di 5 milioni di euro per i servizi agli alunni con disabilità delle scuole superiori di secondo grado dell’Isola. La somma, ripartita secondo il numero degli alunni con disabilità relativo all’anno scolastico 2023/2024, servirà per tutti i servizi di assistenza all’autonomia, alla comunicazione, di trasporto, convitto e semi-convitto. Si tratta di 3.733 ragazzi, così come comunicato dagli enti locali.

Nuove date anche per gli spettacoli “Giangurgolo, principe di Danimarca” e “Anima da tre soldi. Debutto per “Il Tubo”

Dopo dodici anni torna in scena in una nuova veste Vuoti di memoria lo spettacolo della compagnia Libero Teatro dal 22 al 24 ottobre alle ore 20,30 nella sala teatro del DAM – Dipartimento Autogestito Multimediale all’Unical. Lo spettacolo diretto dal regista cosentino Max Mazzotta e realizzato in collaborazione con L’Altro Teatro e Entropia – Dam si presenta come un viaggio attraverso il labirinto della mente e vedrà sul palco cinque attrici: Francesca Gariano, Graziella Spadafora, Camilla Sorrentino, Noemi Guido e Claudia Rizzuti. Le attrici in scena raccontano e vivono innanzi al pubblico le condizioni disumane dei vinti e dei vincitori: quella della vittima e quella del carnefice, attraverso la storia-memoria dei popoli. In Vuoti di Memoria si tenta di aprire uno squarcio tra le catastrofi sociali, stermini, guerre, incompatibilità religiose, etniche, politiche, tutti gli orrori che la natura umana ha esibito nel corso dei millenni. I fatti sono ispirati a chi ha vissuto in prima persona le barbarie in tutte le sue declinazioni, partendo dai luoghi di sterminio dove il gioco della Vittima e del Carnefice è perfettamente riconoscibile e inscindibile nei suoi elementi. <<Come può un uomo essere capace di brutalità e orrori contro un altro uomo? E’ la domanda che mi ha spinto anni fa a mettere in scena questo spettacolo ed è la stessa che mi spinge oggi a rifarlo. Certi fatti storici, come la shoah, dovrebbero essere un monito per le future generazioni, e invece l’uomo dimentica e focolai di guerra, conflitti sanguinari, sono ancora oggi, presenti in molte parti del mondo. È giusto, quindi, secondo me, che il teatro riporti la domanda al centro della scena, come monito per non dimenticare.  – afferma Mazzotta e conclude – A differenza dell’edizione precedente, a interpretare le vittime e i carnefici, sono cinque attrici, cinque donne che rappresentano l’intera umanità; “il bello”, “il  materno” ci raccontano l’orrore, l’osceno, il brutale, ecco: forse il contrasto fra l’universo femminile sensibile e l’orrore mondo della crudeltà, genera significati profondi che toccano in maniera viva la coscienza dello spettatore>>.

In programma anche nuove date per gli altri spettacoli della compagnia Libero Teatro. Dopo le repliche di Vuoti di Memoria infatti l’appuntamento è con Giangurgolo, principe di Danimarca al Cinema Teatro Comunale di Catanzaro 3 e 4 novembre alle ore 10 per le matinée aperte ai ragazzi delle scuole superiori e il 3 novembre alle ore 20,30 per la replica serale aperta anche agli adulti. Il 13 novembre alle ore 10 al Teatro Rendano di Cosenza la matinée di Anima da tre soldi invece aprirà il cartellone “Il Teatro fa scuola” realizzato da “L’Altro Teatro” in collaborazione con il Comune di Cosenza per le scuole della città. Sempre Anima da tre soldi sarà al Cinema Teatro Metropol di Corigliano dal 27 al 29 alle ore 10 per tre matinée consecutive mentre al Teatro Dam dell’Unical in replica alle ore 20,30 dal 3 al 5 dicembre. Infine prossima al debutto la nuova produzione dal titolo Il Tubo inserita nella rassegna “Tutti a Teatro. Viaggio nei generi teatrali” del Teatro Gambaro di San Fili e prevista per il 16 dicembre alle ore 20,30 e il 17 dicembre in pomeridiana alle ore 18.

Credits

VUOTI DI MEMORIA

RegiaMax Mazzotta
Assistente alla regiaAngela Candreva
Responsabile tecnicoGennaro Dolce
Consolle Audio e LuciIris Balzano

Ufficio stampaIlaria Nocito

GraficaEnrico Miceli

Produzione Libero Teatro

 

Info e prenotazioni

Tickets
10€ intero
7€ ridotto (studenti minori di ogni ordine e grado, universitari con libretto)

Per essere sicuri di poter assistere allo spettacolo nella data scelta si consiglia di acquistare i biglietti in prevendita oppure online:
> in prevendita da agenzia InPrimaFila a Cosenza
> online: www.inprimafila.net
> direttamente a teatro la sera stessa dello spettacolo se ancora disponibili

 

Per i soci Arci sarà effettuato uno sconto ulteriore di 2€ sul biglietto. Per assicurarsi il posto nella data desiderata è possibile prenotare telefonicamente ai numeri segnalati. I tesserati Arci e chi vuole tesserarsi potranno acquistare i biglietti solo la sera dello spettacolo direttamente al DAM. La tessera sarà valida per tutte le attività in programma al Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale Unical – Entropia.

 

La biglietteria del DAM sarà aperta ogni giorno di repliche dalle ore 19 in poi

 

Per maggiori informazioni telefonare ai numeri 333 9555376 > Iris Balzano – 347 8503963 > Ilaria Nocito | Organizzazione Libero Teatro

L’evento è cofinanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Produzione Teatrale – Annualità 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

 

Libero Teatro

Piazza Molicelle Unical

87036 Rende

Sarà il favarese Angelo Sciumè C.E.O. della BIO WOOD HEATER SRL e CO-FOUNDER della TEKGREEN, aziende siciliane oramai leader nel mondo dell’efficientamento energetico e delle energie rinnovabili, a rappresentare la Sicilia e il Sud Italia nel Consiglio Direttivo di FEDERESCO  (associazione nazionale che coordina tutte le le esco in Italia e si confronta e coordina con il gse e con il ministero per le norme in materia di efficienza energetica). La Federesco, nell’ Assemblea Nazionale del 11 Ottobre, ha eletto il Presidente nella figura di Claudio Ferrari e tutti gli organi Sociali, oltre che discutere e valutare proposte e opportunità di crescita da presentare agli Organi Ministeriali preposti e per confrontarsi sulla promozione della cultura dell’efficienza e del risparmio energetico nel contesto delle “case green”.
FEDERESCO è l’organizzazione Nazionale che raggruppa tutti gli Operatori Economici del settore dell’efficienza Energetica e che si pone come obiettivo creare un approccio integrato e sostenibile, capace di garantire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e mantenere competitive le aziende del settore edilizio ed energetico.
“L’Italia può affrontare il problema degli immobili – commenta il Consiglio Direttivo – noi siamo già pronti a intervenire. Federesco e la sua rete di aziende possono supportare privati e Pubblica Amministrazione garantendo soluzioni flessibili e in grado di generare vantaggi ambientali ed economici. In questo senso, il prossimo 14 novembre è in programma un convegno presso il GSE con il Presidente Arrigoni proprio per presentare la nostra proposta e illustrare gli aspetti vantaggiosi di affidarsi al modello ESCo”.

L’Esercito Italiano da più di 60 anni continua a violare un territorio che, sotto l’aspetto paesaggistico, storico, ambientale, ha una valenza incommensurabile.

La zona di Punta bianca, con il suo paesaggio costiero aperto verso il mare Mediterraneo, è caratterizzata da numerose piccole spiagge strette, delimitate da scarpate di terrazzo e da balze. Questo è un luogo di eccezionale bellezza, ancora non alterato e poco compromesso da fenomeni di antropizzazione, che lo scorso anno è diventata Riserva naturale Orientata, con il decreto n° 157 del 28 giugno 2022.

Purtroppo, tutto questo territorio, è compromesso dalla presenza delle esercitazioni militari, che oltre a violare la storia ed il paesaggio
compromettono l’ambiente immettendo in atmosfera sostanze pericolose, come ad esempio i residui di polveri da sparo.

Durante le esercitazioni militari vengono rilasciati grandi quantità di piombo, sostanza velenosissima che, come tutti i metalli pesanti, è altamente tossica per l’ecosistema marino. La sua permanenza in acqua ad elevata salinità lo degrada dissolvendolo nell’ambiente marino. Il piombo entra nella catena alimentare distribuendosi nei tessuti degli organismi della fauna ittica con destinazione terminale l’uomo, causando una serie di danni ad organi e tessuti spesso irreversibili.

I terrificanti boati atterriscono, oltre che le persone, anche gli animali selvatici presenti in queste aree. Anche le forti vibrazioni, provocate dalle esplosioni, hanno già causato numerosissime frane, con un considerevole arretramento della fragile falesia.

Giova ricordare che già nel 2017 la Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, dopo un sopralluogo presso il poligono di Drasy aveva suggerito la bonifica dei luoghi, dichiarando: “per noi è stato clamoroso – h affermato Gian Piero Scanu, Presidente della commissione parlamentare – è incredibile che, nessuno si sia mai posto il problema di andare a raccogliere le migliaia e migliaia di proiettili fatti di piombo che nei decenni sono stati sparati da terra verso il mare“. Nel mese di ottobre del 2021 Mareamico ha presentato una denuncia riguardante il possibile e probabile inquinamento da metalli pesanti dell’area di Drasy.

La Procura di Agrigento ha avviato le indagini e dopo gli accertamenti effettuati dai Carabinieri del Nucleo Forestale ed Ambientale, in collaborazione con l’ARPA Regionale, è stato accertato il superamento dei livelli di sicurezza previsti per quel tipo di zona.

Dopo la necessaria e tempestiva comunicazione di questa pericolosa situazione di inquinamento al Comando Militare, che gestisce l’area in questione, a far data dal 2 marzo 2022, l’Esercito ha disposto “la temporanea sospensione di utilizzo del poligono di Drasy, fino a data da destinarsi.” Da quella data ci saremmo aspettati che, responsabilmente, l’Esercito provvedesse alla bonifica dei luoghi, al fine di eliminare il pericolo, documentato dalla Procura di Agrigento e bonificare il mare prospiciente l’area: MA INVECE, NULLA E’ STATO FATTO!

Ora, con l’ordinanza n° 06/2023, l’Esercito italiano ha comunicato il nuovo programma di esercitazioni previste nel poligono di Drasy, ad iniziare dal prossimo 16 ottobre e fino a maggio 2024. Tali esercitazioni, oltre che inquinare i luoghi, impediranno la pubblica
fruizione della Riserva di Punta bianca!

Ed ecco la protesta. Lunedi prossimo, 16 ottobre, cittadini e diverse associazioni parteciperanno ad un sit in di protesta all’entrata della riserva di Punta Bianca al fine di impedire l’inizio delle esercitazioni militari.

Sancito il matrimonio Lega e MpA in Sicilia. L’accordo in vista delle Europee è stato sottoscritto a Palermo da Matteo Salvino e Raffaele Lombardo. “Questa alleanza, questo patto federativo – dice Lombardo – è una cosa talmente naturale da apparire ovvia. Ci sono tutte le ragioni perché questo patto sia solido, forte e all’insegna della lealtà e della franchezza e possa portare risultati alla nostra terra”.

“Salvini ha parlato di 20 miliardi investiti in infrastrutture – aggiunge -, a cominciare da quella che è la nostra bandiera il Ponte sullo Stretto, per poi occuparci anche di altro. Ad esempio, di quella autonomia differenziata sulla quale dobbiamo confrontarci con determinazione col ministro Calderoli perché se ne sa poco ed è bene che se ne sappia di più”.

“Insieme – ha detto ancora l’ex governatore – siamo una forza del 13,6 per cento, solo un punto in meno di Forza Italia che esprime il presidente della Regione, e un punto e mezzo in meno di Fratelli d’Italia che esprime il presidente dell’Ars. Saremo un grande gruppo all’Ars che darà un grande contributo al buon governo della nostra terra”.

Sono 174 i migranti sbarcati a Lampedusa dalla tarda serata di ieri alle prime ore del mattino di oggi, giunti con 4 barche salpate da Zwara e Sabratha in Libia e Mahdia in Tunisia. Nei quattro gruppi vi sono state 43 persone (tra cui 2 minori), 61 (15 donne e 14 minori), 52 (1 donna) e 18. Hanno dichiarato di essere originari di Egitto, Palestina, Siria, Sudan, Bangladesh e Pakistan. Tutti, dopo i controlli sanitari effettuati su molo Favarolo, sono stati trasferiti nel Centro d’accoglienza dell’isola, dove, dopo il trasferimento di 176 ospiti con il traghetto verso Porto Empedocle, ancora alle prime ore del mattino di oggi sono stati contati 195 extracomunitari.

Nel 2000, la dott.ssa V. C., agrigentina, partecipava al concorso pubblico bandito dalla Regione siciliana per la copertura di n. 70 posti di Dirigente Tecnico Archeologo, il cui bando prevedeva, per i vincitori, il trattamento economico corrispondente all’ottavo livello retributivo del Decreto Presidenziale n. 11/1995.
Nel 2004, la sig.ra V. C., risultata vincitrice, veniva nominata quale Funzionario di categoria D, con applicazione del trattamento economico corrispondente, però, al settimo livello retributivo, in quanto, a dire dell’Amministrazione, i vincitori del suddetto concorso non avrebbero potuto essere inquadrati nella terza fascia dirigenziale prevista della legge regionale 10/2000, perché entrata in vigore successivamente all’indizione della procedura concorsuale.
In ragione di ciò, nel 2005, la sig.ra V. C., con ricorso straordinario al Presidente della Regione siciliana, impugnava il provvedimento di nomina, chiedendone l’annullamento, nella parte in cui la Regione non aveva inquadrato la sig.ra V. C. nell’area dei dirigenti di terza fascia.
Sul detto ricorso, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, con parere reso nel dicembre del 2007 si esprimeva favorevolmente, ritenendo che il corretto inquadramento della sig.ra V. C. “non poteva che essere proprio quello di dirigente di terza fascia”.
Il parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa – che, in Sicilia, esercita le funzioni svolte dal Consiglio di Stato – avrebbe dovuto vincolare, così come accade per i ricorsi straordinari presentati (fuori dal territorio siciliano) al Presidente della Repubblica, la decisione del Presidente della regione sul ricorso della sig.ra V. C.
Cionondimeno, nel novembre del 2011, il Presidente della Regione respingeva il ricorso straordinario presentato dalla sig.ra V. C., richiamando una norma (l’articolo 9 del D. Lgs., n. 373/2003) che, a suo dire, lo autorizzava a decidere in maniera difforme al parere del CGA.
Ed allora, la sig.ra V. C., nel 2012, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, presentava ricorso al Tar Palermo, al fine di ottenere l’annullamento del Decreto Presidenziale perché adottato, illegittimamente, in contrasto con il parere reso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa.
Nel Marzo 2019, il Tar Palermo riteneva di non accogliere il suddetto ricorso.
Ed allora, la sig.ra V. C., sempre con il patrocinio dell’Avvocato Girolamo Rubino e Calogero Marino, proponeva ricorso in appello davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa, chiedendo la riforma della pronuncia di primo grado.
In questa sede, la difesa della sig.ra V. C. affermava l’avvenuta abrogazione della norma che autorizza il Presidente a decidere in maniera difforme al parere del CGA, evidenziando che la detta legge si poneva comunque in contrasto con la Costituzione.
Contrariamente, l’applicazione della norma richiamata dal Presidente della Regione Siciliana avrebbe violato il principio di uguaglianza che deve essere garantito tra tutti i cittadini italiani: in questo caso, infatti, solo in Sicilia, un organo politico (Presidente della Regione) avrebbe potuto decidere un ricorso in maniera difforme al parere reso dall’organo giudiziale (in Sicilia, il CGA, in tutta Italia, il Consiglio di Stato).
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa frattanto sospendeva il giudizio e ritenendo rilevante la questione sulla legittimità costituzionale della norma che autorizza il Presidente a superare il parere dell’organo giurisdizionale, ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale.
La sig.ra V.C. si è costituita nel suddetto giudizio di legittimità costituzionale, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino ribadendo l’illegittimità costituzionale della norma regionale – che consentiva al Presidente della Regione di discostarsi dal parere reso dal CGA – con riferimento a svariate disposizioni della Costituzione, tra tutte, quelle che riconoscono il principio di uguaglianza tra i cittadini italiani e il diritto di difesa in giudizio.
In esito all’udienza pubblica del 21.02.2023, la Corte costituzionale, condividendo le tesi degli Avvocati Rubino e Marino, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 5, D. Lgs. n. 373/2003 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione siciliana) per contrasto con gli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 24 (diritto di difesa) della Costituzione.
In particolare, la Consulta, ripercorrendo le tappe giurisprudenziali e normative che hanno delineato una pacifica “giurisdizionalizzazione” del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (esperibile da tutti i cittadini italiani, tranne che in Sicilia) e la natura vincolante del parere del Consiglio di Stato, ha stigmatizzato il contestuale mantenimento della possibilità per il Presidente della Regione – e non per il Presidente della Repubblica – di discostarsi dal parere dell’organo consultivo.
Ciò in quanto “non sussistono, infatti, differenze tra i due istituti idonei a giustificare tale disparità di trattamento. Né tale disparità appare in alcun modo riconducibile ai profili di autonomia speciale di cui gode la Regione siciliana”.
A seguito della suddetta sentenza della Consulta, che ha determinato il venir meno della facoltà per il Presidente della Regione di discostarsi dal parere del CGA, l’appello della sig.ra V.C. è stato accolto .
Pertanto per effetto della superiore pronuncia del CGA la dott.ssa dovrà essere inquadrata quale dirigente nei ruoli dell’amministrazione regionale.