Non si ferma l’attenzione di legislatori ed associazioni di categoria sul tema del gioco pubblico. Un’attenzione che guarda alla sua sostenibilità, alla sua importanza dal punto di vista economico ma soprattutto su uno stile di gioco responsabile. “Un obiettivo che da sempre viene perseguito non solo dal mondo politico ma anche dagli enti di settore e dalle aziende che operano nel gambling”, sottolineano gli esperti della redazione di Italcasino.net, blog specializzato del settore in Italia
Ed è proprio in questo senso che si deve leggere l’ultima notizia relativa alla creazione di un Osservatorio regionale sul GAP, il Gioco d’Azzardo Patologico, pubblicata da Gioconews.it. A prenderne parte saranno i rappresentanti di alcune associazioni del comparto insieme ad altri esperti. Il decreto che sancisce la nascita di questo gruppo di lavoro è stato firmato di recente dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e vedrà la collaborazione della Direzione generale per la tutela della salute della giunta regionale. “Si tratta di una mossa politica ma soprattutto sociale veramente importante – sottolineano ancora da Italcasino.net – che si innesta su una tradizione di collaborazione tra istituzioni e associazioni di categoria che mettono al centro la salute e la sicurezza del giocatore”.
L’Osservatorio, che nasce quindi ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale 2 marzo 2020, sarà composto e presieduto da Aniello Baselice, delegato dal presidente della V Commissione consiliare e dal direttore generale dell’Asl Salerno; dal delegato alla Sanità Emilio Di Marzio, che svolgerà anche le funzioni di Vicepresidente, e da Roberto Malinconico, delegato dal presidente VI commissione consiliare permanente. Altri membri arrivano dal mondo della Federconsumatori e dall’associazione Famiglie in Gioco, così come da Sapar, l’Associazione nazionale gestori giochi di Stato, da Sistema Gioco Italia, da Cearc e da AssoUtenti. Importante è anche la rappresentanza del mondo della salute: ci sono infatti, tra gli altri, Luciano Petrillo dirigente Psichiatra dell’Asl Napoli 2 nord e Giustina Buonfino, assistente sociale dell’ASL di Benevento.
“Con questa sinergia si lavora per rimettere l’utente al centro del futuro del gambling – precisano gli esperti di Italcasino.net -perché per parlare di crescita non si può prescindere dalla sicurezza”. I dati del gioco d’azzardo pubblico e legale in Italia parlano infatti di una filiera fiorente e in aumento. Nei primi mesi del 2023 sono stati quasi 1 milione i nuovi conti di gioco aperti. Numeri importanti per tutto il settore, che si devono accompagnare a campagne di prevenzione e di sensibilizzazione mirate. Come questa della Regione Campania.
Tragico evento avvenuto a Licata nel pomeriggio di oggi. G.A., uomo di 54 anni, è stato trovato morto tra gli scogli del Porto di Marianello. La vittima indossava ancora gli indumenti e questo lascerebbe pensare che non si possa trattare di una morte avvenuta in mare. Ancora non chiare le cause del decesso e non si escludono le altre ipotesi: un malore improvviso o una caduta. Serviranno ulteriori accertamenti per verificare cosa sia realmente accaduto.
La Capitaneria e i Vigili del Fuoco sono al lavoro per cercare di fare chiarezza sull’accaduto.
Si conclude con un’altra vittoria l’annosa questione sulla demanialità della Tonnara di Scopello, che ancora una volta vede in prima fila, per la proprietà la Dott.ssa Rosa Maria Ruggieri, assistita dagli Avvocati Michele Cimino e Giorgio Troja e l’Arch. Leonardo Foderà difeso dagli Avvocati Salvatore Raimondi e Luigi Raimondi.
Questa è la quinta sconfitta processuale riportata dall’Amministrazione Comunale, che nel corso degli anni ha più volte costretto la proprietà a far valere i propri diritti davanti al TAR e al CGARS, impedendo, fortunatamente, il tentativo illegittimo di esproprio, da parte del Comune, con tentativi giuridicamente discutibili, volti a delegittimare i proprietari della Tonnara di Scopello, la cui titolarità dell’area in questione risale al 1874.
L ’Arch. Leonardo Foderà e la Dott.ssa Rosa Maria Ruggieri per mezzo dei loro Avvocati, impugnando la delibera della Giunta Comunale n.393 del 30 dicembre 2014, avente ad oggetto la “Presa atto e condivisione del Progetto di livello esecutivo riguardante l’accessibilità alla spiaggia demaniale della ex Tonnara di Scopello”, hanno contestato l’esistenza di un’area demaniale a cui poter accedere dalla Strada Provinciale, attraverso la realizzazione di una strada che passasse sull’area del Complesso Monumentale della Tonnara di Scopello, nonostante gli avvisi e le eccezioni rappresentate nel 2003 in sede di opposizione all’adozione del PRG dall’Arch. Foderà, accolte dalla Regione Sicilia ma non condivise dal Comune, e che avrebbero potuto evitare l’insorgere di numerosi giudizi.
Come appurato infatti dalle sentenze del TAR Sicilia-Palermo n. 2211/2016 e 2212/2016 esclusivamente “una parte di scogliera di fatto accessibile solo dal mare ricadrebbe nel demanio marittimo”, sicché la realizzazione della strada non avrebbe garantito l’accesso all’area demaniale.
Il TAR Sicilia-Palermo con la sentenza n.2185/2023 superando le eccezioni del Comune sulla carenza d’interesse, ha dapprima sancito l’immediata lesività del provvedimento per i proprietari, “in quanto atto di avvio del procedimento espropriativo” e successivamente ha chiarito come dati gli interessi pubblici in gioco e la contemperazione di questi ultimi con gli interessi privati, “la deliberazione difetti di adeguata motivazione” oltre che di “un’istruttoria approfondita”.
Infine il TAR con un richiamo alle precedenti pronunce giurisprudenziali, ha ricordato come sia “stata esclusa la natura demaniale e l’acquisizione di una servitù di uso pubblico per dicatio ad patriam a favore dell’Ente locale resistente riguardo alla stradella oggetto di contestazione e, quindi, definitivamente affermata la natura privata della stessa e la sua soggezione a vincolo monumentale” (CGARS sent. n.990/2022).
Questa vicenda giudiziaria avviata nel 2006 giunge pertanto a termine, con una vittoria per la proprietà, avendo il TAR giudicato illegittimo il provvedimento impugnato con condanna per il Comune al pagamento delle spese di lite.
Una larga delegazione tutta agrigentna parteciperà a partire da oggi e fino all’8 di luglio alla finale di Dance World Cup 2023 che si terrà in Portogallo, a Braga.
Le 10 giovanissime siciliane, tutte di Agrigento, hanno superato nello scorso aprile le selezioni italiane svolte a Roma e appartengono tutte alla scuola di danza “Addis” diretta dalla maestra Silvana Tabone.
La manifestazione, giunta alla 14º edizione, coinvolge quest’anno quasi 7500 ballerini provenienti da 65 paesi. Le ragazze sono entrate a far parte della squadra italiana dopo una dura selezione che si è tenuta nel mese di aprile scorso a Roma. La partecipazione a questo evento è per le giovani ballerine una grandissima opportunità di crescita artistica ed umana nonché la giusta ricompensa per quello che è il loro lavoro in sala durante tutto l’anno.
Le agrigentine si esibiranno in stile Hip-Hop, contemporaneo e moderno.
Il presente comunicato è stato inviato dall’ufficio stampa CP Servizio medico Legali di Genova.
Nel settembre 2018 la signora F.N, in attesa del primo figlio, si recò presso la struttura sanitaria in seguito alla rottura delle acque. Qui fu rassicurata in merito alle condizioni del bambino e sottoposta due volte a tracciato cardiotocografico, in nessun caso vennero rilevate anomalie.
Il giorno successivo la degente venne sottoposta a un ulteriore tracciato, la signora ebbe modo di leggere sul monitor la scritta “non soddisfacente”, ma venne rassicurata dal personale sanitario che imputava l’indicazione al fatto che il bambino fosse addormentato o che la madre non avesse ancora pranzato. Più tardi la signora F.N lamentò un rialzo febbrile e chiese l’intervento degli infermieri che applicarono una flebo con Tachipirina. Ulteriori esami del sangue accertarono un rialzo dei globuli bianchi. Fu applicato un altro tracciato sempre con dicitura “non soddisfacente”. La donna venne rassicurata dai sanitari in merito all’espletamento del parto entro due ore.
Un’ora e trenta dopo l’orario indicato per il parto la paziente avvertì le prime forti contrazioni. Dopo le prime manovre di parto iniziarono a verificarsi le prime complicazioni e una sequela di gravi errori. Diversi medici operarono senza successo una serie di manovre di “spinta” sull’addome della paziente (manovre non più in uso in quanto fortemente sconsigliate perché potenzialmente dannose). A quel punto si procedette con l’utilizzo della ventosa, il primo tentativo fallì (addirittura con la rottura della ventosa), così come il secondo e il terzo.
La testa del bambino, parzialmente uscita, cambiò improvvisamente colore, divenne cianotica. Altri sanitari intervennero sulla paziente in una tortura continua, cercando di cambiare posizione al piccolo rimasto incastrato all’altezza delle spalle. Alcuni dei medici salirono letteralmente carponi sull’addome, cercando di spingere fuori il bambino con le proprie ginocchia. Le manovre sconsiderate provocarono la frattura delle ossa del bacino della paziente. In assenza di strumenti idonei per intervenire vennero causate conseguenti gravi lacerazioni. Alla domanda “quanti punti mi avete dato?” la signora F.N si sentì rispondere “quelli che servono”.
Luigi è nato così, spinto fuori con violenza inaudita da un drappello di medici evidentemente all’oscuro delle norme di base dell’ostetricia. Erano le 23,55, il parto era stato preventivato alle 20.
Oggi, cinque anni dopo i drammatici fatti sopra descritti, Luigi è affetto da una grave encefalopatia ipossico-ischemica: vive confinato in un letto posto al centro della casa dei genitori, non cammina, non vede, non parla, non può mangiare né respirare autonomamente.
Gli errori, gravi e grossolani, commessi dai sanitari che hanno assistito il parto sono stati diversi. Negli anni passati, tramite gli atti del procedimento penale in capo ai sanitari presenti, si è avuto modo di verificare le diverse mancanze in capo a medici, ostetriche e infermiere che si sono avvicendati nei quasi due giorni di travaglio.
Il rinvio a giudizio, promosso dalla Procura di Agrigento, vede indagate le due ginecologhe e le due ostetriche: per tutte lo stesso capo d’accusa: lesioni sanitarie aggravate e manomissione di cartella clinica.
Lunedì 3 luglio, alle ore 10, presso il Tribunale di Agrigento, verranno chiamati a testimoniare i genitori del piccolo Luigi rappresentati dall’avvocato Fabrizio Maggiorelli del Foro di Genova.
Riceviamo e pubblichiamo.
Egr. Direttore,
mi permetto di approfittare della disponibilità del Suo Giornale per complimentarmi pubblicamente con il personale amministrativo e sanitario del “Reparto di Medicina Nucleare” del nostro ospedale San Giovanni di Dio, nonchè con il dott. Angelo Trigona, Capo Dipartimento delle Scienze Radiologiche fino a qualche giorno fa e con il primario dott. Antonio Garufo, rimasto sulla stessa scia dettata da Trigona.
Invero, recatomi ieri presso detto Reparto per un particolare esame specialistico di una mia congiunta, ho avuto la piacevole “sorpresa” di rapportarmi, sia con del personale amministrativo di encomiabile disponibilità anche per risolvere problemi tecnici esulanti dallo loro specifica attività, sorti in ordine alla registrazione della prenotazione ed agli adempimenti successivi, sia con il personale medico, dotato sicuramente di altissima professionalità, ma soprattutto di grande gentilezza anche nel gestire il rapporto umano con il paziente.
Infatti, oltre a spiegare approfonditamente, con termini accessibili anche ai comuni mortali, la tipologia di esame, i rischi e le finalità, la Dott.ssa Ilaria Gelo, al fine di mirare l’attività diagnostica ed evitare abusi di radiazioni, ha voluto confrontarsi, sia con la neurologa di Ns fiducia – è nato un colloquio degno di un convegno -, sia con il medico di base; tutto ciò al fine di meglio tutelare l’utente.
Caro Direttore, si potrebbe dire che questi professionisti hanno fatto il loro dovere, ma, a parte il fatto che non sempre la gentilezza e la cordialità si accompagnano alla professionalità, il loro comportamento e la funzionalità del reparto colpiscono sicuramente di fronte ad altre tristi condizioni come, per esempio, quella del pronto soccorso, dove arcaici problemi, mai risolti, riportano alla mente il lazzaretto di manzoniana memoria.
Trovarsi di fronte a questa bella realtà fa sicuramente ben sperare per la nostra assistenza sanitaria.
Chi può, rifletta.
Grazie
Avv. Giuseppe Lo Dico
Le altre misure riguardano il sagrato e la processione: “Il sagrato e la scalinata devono restare libere da cose e persone per facilitare l’uscita del simulacro e preservare l’incolumità dei devoti. Sarà presente un cordone formato da volontari abilitati e portatori. Alla processione parteciperanno, oltre ai devoti con la promessa del pane e le motoape, soltanto carretti siciliani trainati dai cavalli e non altri animali parati.”
Il 5 giugno del 2022 il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha rinviato a giudizio due imputati nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” al Consorzio universitario di Agrigento. Il reato contestato, presumibilmente commesso tra il 2012 e il 2013, è peculato, e la somma sottratta ammonterebbe a circa 50mila euro. I vertici del Consorzio universitario avrebbero utilizzato indebitamente le carte di credito a loro disposizione destinandole a spese esclusivamente personali come trasferte con mezzi aerei, acquisti per biglietti di treno o soggiorni in hotel, anche per i loro accompagnatori, giustificando le spese con motivi, ritenuti inesistenti, di rappresentanza istituzionale. Ebbene, adesso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha disposto il non luogo a procedere, in quanto irreperibile, nei confronti dell’ex presidente del Consorzio, nominato nel 2009, Joseph Mifsud, ricercato già da alcuni anni. In particolare non vi sono più tracce di Mifsud da quando, nell’ottobre del 2017, gli Stati Uniti resero noto il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Russiagate”.
Le sorprese non sono mancate così come le multe. Diverse quelle elevate soprattutto ai residenti della zona e, in un solo caso, al titolare di un esercizio commerciale. All’interno delle buste è stato trovato di tutto: plastica, scatolette di cibo per animali, barattoli, bottiglie. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.