Gennaio 2023 - Sicilia 24h
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Era il 14 gennaio del 2019 quando il sottoscritto scrisse un articolo che riguardava un botta e risposta tra l’avvocato Salvatore Pennica e l’avvocatessa Francesca Picone.

Quel giorno l’avvocatessa Picone mi chiamò per rilasciare una dichiarazione in merito ad una vicenda che la vedeva personalmente coinvolta; l’avvocatessa quella dichiarazione la rilasciò soltanto a questo giornale.

Dopo meno di 15 minuti mi chiamò il collega di Teleacras e mi chiese il permesso per pubblicare nel suo sito web (Teleacras.com) quella dichiarazione della Picone. Non esitai un solo istante anche perché fra sicilia24h.it e teleacras.com c’è una fattiva collaborazione che dura da diversi anni.

Un’ora dopo successe una cosa che io ritenni strana, solo ed ESCLSUSIVAMENTE dal punto di vista giornalistico. Di fatto l’avvocato Salvatore Pennica rispose a quanto aveva dichiarato la Picone ma lo fece sul sito di Teleacras (non c’era un particolare feeling tra Pennica e questo giornale…) e non in questo che aveva l’esclusiva della notizia.

Ritenni opportuno evidenziare in altro articolo che il modo deontologico usato dall’avvocato Pennica era stato poco corretto. Ribadiamo ancora una volta che il presunto errore deontologico riguardasse solo ed esclusivamente l’attività giornalistica e non certamente quella forense, dalla quale ci teniamo ben lontani dall’esprimere qualsiasi giudizio “deontologico” su questo o quell’altro avvocato, men che meno nei confronti dell’avvocato Pennica. Il titolo è emblematico: “L’avvocato Pennica replica in modo poco deontologico alla avvocatessa Picone”; chiarissimo il riferimento giornalistico!

Spiace, come abbiamo sottolineato più volte, che il passaggio tra la differenza della deontologia giornalistica e quella forense non sia stato ben compreso dall’avvocato Pennica. O almeno le nostre intenzioni erano soltanto quelle e cioè sottolineare che giornalisticamente si presentava alquanto antipatico l’accaduto.

Tutto qui. Se c’è stata incomprensione, non ce ne voglia l’avvocato Pennica; la nostra intenzione non era certamente quella di disquisire sulla sua attività lavorativa.

Si spera che in questo articolo si possa mettere la parola fine ad una vicenda che, senza la volontà di qualcuno, sia stata incompresa sin dall’inizio.

La Corte di Assise del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha inflitto 21 anni di reclusione al raffadalese Gaetano Rampello, 59 anni, poliziotto in servizio al reparto mobile della Questura di Catania, che ha confessato l’omicidio del figlio ventiquattrenne Vincenzo. Il pubblico ministero Elenia Manno, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 24 anni di carcere. L’imputato dovrà risarcire l’ex moglie, l’ex cognato e l’ex suocera che si sono costituiti parte civile.

I giudici hanno escluso le aggravanti della premeditazione e riconosciuto le attenuanti generiche e della provocazione che hanno consentito di contenere molto la pena. L’omicidio è avvenuto il primo febbraio dell’anno scorso in piazza Progresso, a Raffadali, dove i due si erano dati appuntamento, perchè il ragazzo avrebbe preteso 30 euro. Il 59enne, dopo una violenta discussione, ha tirato fuori la pistola d’ordinanza ed ha scaricato 14 colpi contro il figlio, uccidendolo. Il ragazzo, che soffriva di problemi psichici, era stato denunciato più volte dal padre per estorsione e maltrattamenti.

“Su mandato dei lavoratori iscritti a questa organizzazione sindacale, ed al fine di tutelare gli interessi degli stessi, relativamente all’appalto, SGB ha segnalato all’Autorità Nazionale Anticorruzione la deliberazione 1710 del 29.11.2022, dell’ASP di Enna con la quale ha autorizzato l’affidamento dei servizi di pulizia e servizi accessori, alla REKEEP spa di Zola Pedrosa (BO) ditta subentrante alla PFE spa.” Lo scrive in una nota Aldo Mucci del sindacato SGB che continua: “La PFE – continua la nota del sindacato – con nota 121750 del 2.12.2022 ha chiesto ad ASP un rinvio della data fissata (5.12.2022) per il subentro della nuova aggiudicataria a fronte della necessità di rispettare le tempistiche utili allo svolgimento del cambio appalto. L’ASP, al fine garantire la continuità assistenziale e per evitare l’interruzione di pubblico servizio, differisce il termine indicato per il subentro della nuova ditta. Dato atto – continua la nota – che nel cambio appalto non si è tenuto conto delle mansioni di Ausiliari di supporto acquisite dal personale assegnato presso il P.O. “M.Chiello” e Umberto I – giusti documenti acquisiti da questa Organizzazione Sindacale a firma dei dirigenti ASP di cui sopra. Alla luce di quanto evidenziato, abbiamo chiesto all’ANAC un intervento, al fine di verificare possibili incongruenze relative alla continuità della qualità del servizio erogato con verifica dei prezzi, patti e condizioni dell’appalto” – conclude Mucci del direttivo nazionale SGB.

“Il Comune di Agrigento NON ADERISCE alla rottamazione parziale delle Cartelle esattoriali prevista dall’art.1, comma 227, Legge 29 dicembre n.197 (finanziaria 2023)”.
Lo dichiara il vice sindaco di Agrigento Aurelio Trupia che continua: “Ieri sera, 30 gennaio, su proposta dell’Amministrazione, 17 consiglieri comunali hanno detto NO alla rottamazione parziale. Erano presenti 20 consiglieri su 24 e soltanto 2 consiglieri hanno votato contrario alla proposta, mentre 1 si è astenuto.
La proposta dell’Amministrazione è stata una scelta di responsabilità, infatti abbiamo evitato di ridurre servizi ai cittadini per 540mila euro in cinque anni. A tanto ammonta infatti l’importo delle sanzioni e interessi dei cittadini morosi nei confronti del Comune di Agrigento.
Accettare la rottamazione, avrebbe disincentivato i comportamenti virtuosi dei cittadini e questo noi non lo possiamo e dobbiamo permettere, crediamo che bisogna sempre rispettare il principio di equità nei confronti dei contribuenti che adempiono ai propri obblighi e al sostenimento delle casse comunali.
Mi conforta il fatto che, a mia conoscenza ad oggi, anche i comuni di Roma, Milano, Palermo, Bologna, Firenze, Piacenza, Verona e Bari hanno detto NO allo stralcio.
Tengo a precisare che i contribuenti che intendono mettersi in regola non hanno subito nessun nocumento da questa decisione, che invece come già detto, avrebbe comportato minori servizi per l’intera collettività.
Chi vuole mettersi in regola, può usufruire della Rottamazione quater, che prevede l’abbattimento delle sanzioni ed interessi permettendo il pagamento della sola sorte capitale in 18 rate trimestrali.
Abbiamo attivato un servizio specifico per chiarimenti sull’argomento: chi ha necessità di informazioni può recarsi, previo appuntamento telefonando al numero 0922 603823, nei nostri uffici siti in via Pancamo a Fontanelle.
I destinatari di cartelle esattoriali relative alla TARI (ex TIA) antecedenti al 2012 compreso, debbono rivolgersi, previo appuntamento telefonando allo 0922-443011, agli uffici della SRR (ex ATO GESA), siti nella Zona Industriale”.

L’oncologia del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca si arricchirà, a partire dal prossimo lunedì 6 febbraio, di un nuovo ed importante servizio destinato ai pazienti ammalati di tumore. Si tratta di uno specifico ambulatorio dedicato alla nutrizione clinica, previsto dal documento di indirizzo regionale “percorso nutrizionale del paziente oncologico”. Le prestazioni saranno erogate previa prenotazione tramite CUP e l’impegnativa del medico curante dovrà recare la dicitura “visita oncologica, specificando nelle note o nella diagnosi, per nutrizione clinica”.

“Nel paziente neoplastico – secondo quanto riferisce il coordinatore dell’UOSD di oncologia di Sciacca, Domenico Santangelo – il supporto nutrizionale trova un suo razionale nella prevenzione, nel riconoscimento precoce e nel trattamento della malnutrizione, la cui presenza può limitare in maniera importante l’adesione e la risposta al trattamento chemioterapico. La finalità dell’ambulatorio è quella non solo di migliorare la qualità di vita del malato oncologico ma di rafforzare il rapporto ospedale-territorio. Un ringraziamento – conclude Santangelo – va al dottor Matteo Pillitteri, specialista nel campo della nutrizione, che ha messo a disposizione la propria professionalità a supporto dei malati”.

Oltre a questa nuova linea d’attività, presso l’oncologia del “Giovanni Paolo II” è operativo anche un ambulatorio di senologia ed un servizio di psicologia.

Una montagna di carte e fature false edificata al fine di ottenere  finanziamenti dell’Unione europea e della Regione siciliana. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura europea. Sono stati sequestrati ai sei indagati ed ad una società di capitali. I reati contestati sono, a vario titolo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le società coinvolte sono Aricola Puccia srl, con sede a Geraci Siculo (PA) che si occupa di “coltivazioni agricole e allevamento di animali”; Società Cooperativa La Concordia, sempre a Geraci Siculo, “lavorazione delle pietre e del marmo“; Cogemat srl, di Camporotondo Etneo (CT), “fabbricazione di macchine industriali“; Geraci Costruzioni srl, con sede a Geraci Siculo, “costruzione di edifici“. Gli indagati sono Santi, Bartolo e Carlo Giaconia Gioacchino Arena, Santo Amato e Giuseppe Angilello. Sono tutti rappresentanti legali delle società, tranne Angilello che è stato il direttore dei lavori.

Secondo gli investigatori, la sovrafatturazione della spesa sarebbe stata possibile facendo ricorso a società “formalmente distinte tra loro, ma di fatto riconducibili a un unico gruppo imprenditoriale”.

“In pratica le forniture oggetto di pubblica contribuzione avrebbero subito dei passaggi meramente cartolari tra più società riconducibili agli indagati – si legge in una nota della finanza – in modo tale da fare aumentare artificiosamente il costo finale dell’investimento documentato alla Regione siciliana”. L’ammontare complessivo delle fatture “gonfiate” sarebbe di 13 milioni di euro. Ai 5,5 milioni di
finanziamento si aggiungono anche 1,7 milioni tra Ires e Iva che sarebbero state evase.

Il dipartimento regionale della Mobilità e dei trasporti ha emanato l’avviso per la manifestazione di interesse in favore delle aziende di trasporto pubblico extraurbano regionale e comunale per l’assegnazione dei finanziamenti destinati all’acquisto di nuovi mezzi. Le risorse ammontano a quasi 45 milioni di euro a valere sul Pon “Infrastrutture e Reti 2014-2020”.
I nuovi autobus dovranno sostituire quelli di proprietà delle aziende da almeno cinque anni che siano stati immatricolati entro il 31 dicembre 2010 e abbiano una motorizzazione sino a Euro 5, a esclusione degli autobus Euro 0. I vecchi mezzi dovranno essere rottamati mentre la messa in strada dei nuovi veicoli dovrà avvenire entro il 30 settembre di quest’anno.
Il decreto firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale della Mobilità e dei trasporti, Fulvio Bellomo, stabilisce le caratteristiche tecniche generali dei bus che le aziende potranno acquistare e il relativo prezzo e ne fissa le dotazioni minime: idonee attrezzature per l’accesso e il trasporto di persone a mobilità ridotta; conta-passeggeri; dispositivi per la localizzazione; predisposizione per la validazione elettronica; videosorveglianza e dispositivi di protezione del conducente; sistemi di areazione e climatizzazione; alimentazione a metano o ibrida. Ciascuna azienda potrà chiedere il finanziamento per l’acquisto di un massimo di 7 nuovi bus. Per partecipare alle procedure, le aziende dovranno inviare la documentazione all’assessorato regionale Infrastrutture, mobilità e trasporti entro le ore 13 del 15 febbraio 2023.

Oggi, 31 gennaio 2023, è stato l’ultimo giorno di lavoro per l’infermiera di Emodinamica Maria Assunta Russo. Dopo 40 anni di onorato servizio, all’età di 63 anni chiude i battenti una delle infermiere più anziane dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Con Maria Assunta Russo è nata l’Emodinamica all’ospedale di Agrigento, si da quando ancora la struttura era in via Giovanni 23°, poi trasferita in contrada Consolida. La Russo, nel corso della sua attività, è stata sempre in prima linea in un reparto tanto difficile quanto vitale.

Stamani l’intero reparto l’ha voluta ringraziare e lei non è stata da meno con una sobria cerimonia. Semmai l’intero reparto ha dato appuntamento alla signora Maria Assunta Russo per il prossimo 10 febbraio in un locale di Castrofilippo per festeggiare, appunto, il suo pensionamento.

Abbiamo avvicinato l’infermiera per una battuta. Eccola: “Lascio un reparto meraviglioso con il magone. Tanti, tantissimi anni di duro e intenso lavoro in un reparto, l’Emodinamica, dove ogni secondo è di vitale importanza. Sono stata circondata da colleghi speciali, medici speciali e primario speciale. Anche gli altri operatori sono stati grandi. Sicuramente mi mancheranno tanto; e se ne sento la mancanza non esiterò un solo istante ad andarli a trovare”.

 

 

 

 

Vincenza Gaziano è stata confermata presidente dell’Ordine degli avvocati di Agrigento: la sua elezione è avvenuta nella prima seduta dell’organismo che è stato rinnovato nei giorni scorsi.

Il consiglio ha eletto, inoltre, Angelo Avanzato vice presidente, Riccardo Gueli segretario e Gianluca Sprio tesoriere.

La neo presidente è stata la prima degli eletti con 765 voti.

I Carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza cautelare firmata dalla Procura di Caltanissetta, hanno arrestato Carmelo Padovano, 44 anni, originario di Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. E’ stato condannato, con sentenza definitiva, a 12 anni di reclusione, al pagamento di 9 mila euro di multa e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Secondo i Carabinieri e i magistrati Padovano si è reso responsabile di gravi episodi di estorsioni, truffe (presentatosi come occultista e guaritore) e violenze sessuali a cui spesso sarebbero seguiti ricatti di diffusione di video e foto hot. E ciò tra Raffadali, Caltabellotta, Ribera ed anche in provincia di Messina e Salerno.