Novembre 2021 - Pagina 67 di 74 - Sicilia 24h
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Domani, venerdì 5 novembre, nonostante sia stato già annunciato, non si svolgerà all’Assembla Regionale il vertice del centrodestra per la scelta del candidato sindaco a Palermo. I segretari provinciali degli otto partiti interessati hanno concordato il rinvio, probabilmente a lunedì prossimo. La riunione però non dovrebbe svolgersi in Assemblea, perché alcuni esponenti della coalizione non ritengono sia la sede opportuna essendo un luogo istituzionale. Forse ci si incontrerà nella sede della Lega, in via Garzilli, come segnale al coordinatore del Carroccio, Vincenzo Figuccia, che si è impegnato ad accelerare il confronto.

Con ricorso proposto prima innanzi al TAR Catania, poi riassunto dinanzi al TAR Sicilia, sede di Palermo, il WWF Italia, Legambiente Sicilia, la LIPU, l’ENPA e la LNDC ANIMAL PROTECTION hanno impugnato il calendario venatorio della Regione siciliana per la stagione venatoria 2021/2022.
In particolare, le associazioni ambientaliste chiedevano l’annullamento del calendario venatorio nella parte in cui disponeva l’apertura generale della caccia, nonché nella parte in cui disponeva diverse preaperture, ed infine nella parte in cui disponeva l’apertura della caccia al coniglio.
Nel prosieguo, le associazioni ambientaliste hanno pure proposto motivi aggiunti di ricorso, con l’intervento ad adiuvandum della LAV, volti ad ottenere l’annullamento del calendario venatorio e provvedimenti successivi nella parte in cui hanno disposto l’apertura della caccia al coniglio, alla beccaccia, all’alzavola, nonché nella parte in cui ha disciplinato la mobilità dei cacciatori.
Si costituivano in giudizio con intervento ad opponendum l’UNAVES, difesa dagli avv.ti Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, nonché la Federazione Italiana della Caccia, il Comitato Regionale Anuu, U.N. Enalcaccia, difesi dagli avvocati Accursio Gagliano e Accursio Augello, e il Movimento Scelta Etica, difeso dagli avvocati Giacomo Sgobba e Giuseppe Scaglione.
Le associazioni venatorie hanno spiegato argomenti finalizzati a dimostrare l’infondatezza delle impugnazioni proposte dalle associazioni di ambientalisti, e ne hanno chiesto il rigetto.
Alla camera di consiglio fissata per la trattazione dell’istanza cautelare, svoltasi il 27 ottobre 2021, il TAR ha sostanzialmente respinto tutte le richieste delle associazioni ambientaliste,  accogliendo solo quelle relative alla limitazione del prelievo venatorio della Tortora Selvatica, alla limitazione del prelievo venatorio della specie Beccacciadal 1° al 10 gennaio 2022, ed alla preclusione dell’attività venatoria su terreni direttamente interessati da incendi.
Per tutte le altre specie ed al di fuori dei terreni direttamente colpiti da incendi l’attività venatoria potrà proseguire nei termini già disciplinati dal calendario venatorio.
L’Associazione venatoria UNAVES esprime soddisfazione per il risultato raggiunto, che garantisce adeguata salvaguardia delle ragioni dei propri iscritti, anche in considerazione del fatto che è la caccia al coniglio selvatico a destare il maggiore interesse degli appassionati.

Qualche giorno addietro personale della Polizia di Stato, in Canicattì, interveniva presso la Piazza IV novembre ove era stata segnalata una persona ubriaca che arrecava fastidio.

Gli Agenti della Sezione Volanti in servizio di controllo del territorio del locale Commissariato di Polizia, prendevano contatti con il titolare di un bar, il quale asseriva che poco prima un soggetto ubriaco dava fastidio agli avventori del locale.

Gli operatori, poco distante dal bar, individuavano la persona segnalata che veniva riconosciuta per M. F., persona nota agli Agenti per i numerosi precedenti penali di cui è gravato.

Lo stesso veniva accompagnato nei locali del Commissariato ove gli veniva contestata la violazione amministrativa ai sensi dell’art. 688 c.p. e l’ordine di allontanamento dal luogo dei fatti.

Ad Agrigento, domani, venerdì 5 novembre, nella Chiesa di Sant’Alfonso in via Duomo, alle ore 10:30 sarà celebrata una messa in ricordo dei defunti a causa del Covid tra i quali, nell’Agrigentino, anche due medici: Lorenzo Vella e Alberto Antonino Cacioppo. La messa, che sarà celebrata dall’arcivescovo Alessandro Damiano, è stata richiesta all’Arcidiocesi dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento, presieduto da Santo Pitruzzella.

Il vice presidente provinciale del Codacons di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, ha diffuso un intervento tramite cui ribadisce che se il servizio di assistenza agli studenti disabili di Agrigento dovesse essere sospeso dal 13 novembre in poi, allora il Codacons si rivolgerà alla Giustizia Ordinaria adducendo responsabili e responsabilità. Lo stesso Di Rosa annuncia inoltre di avere chiesto al Comune di Agrigento l’accesso agli atti per accertare il numero delle sanzioni inflitte ai cittadini o alle imprese appaltatrici relative al servizio della nettezza urbana, e per le mancate bonifiche dei terreni incolti, dal 2020 al 2021.

La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha chiesto la condanna a 30 anni di carcere a a carico di Loredana Graziano, 35 anni, imputata di avere avvelenato con il cianuro il marito, Sebastiano Rosella Musico, 40 anni, pizzaiolo, morto il 22 gennaio del 2019. Lui era uno sportivo e godeva di ottima salute. Il decesso era avvenuto tra forti spasmi e dolori lancinanti. Secondo la perizia tossicologica depositata dal consulente del pubblico ministero, nel corpo del ristoratore c’era cianuro, un tipo di veleno non facile da reperire in commercio. Di infarto, invece, parlò il medico legale, ma i parenti non si sono mai rassegnati a tale tesi. Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri della compagnia di Termini Imerese, e dalle perizie tossicologiche, l’uomo è stato ucciso, avvelenato con il cianuro. Prima la donna avrebbe somministrato nel cibo al marito un farmaco anti coagulante, il Coumadin, con effetti tossici in caso di sovra-dosaggio. Non avendo ottenuto il risultato, avrebbe adottato la soluzione finale: una dose di cianuro.

“La lotta al bullismo diventa legge in Sicilia. Lo ha deciso l’Ars nel corso della seduta di oggi”. Ad annunciarlo è Rossana Cannata, deputata regionale di Fratelli d’Italia, che sin dall’inizio ha seguito l’iter del testo di cui è stata prima firmataria con altri colleghi, puntando l’attenzione su diversi aspetti.

“Tra questi – spiega la parlamentare – la necessità di prevenire e contrastare non solo il bullismo e il cyberbullismo ma anche altri fenomeni molto diffusi come il sexting e la cyberpedofilia a tutela di tutte le categorie più fragili. Fenomeni, tra l’altro acuiti dalla pandemia da Covid-19, che ha costretto i ragazzi a una vita sempre più “virtuale” dove si moltiplicano, purtroppo, questi episodi”.

E ancora. “Ho promosso la previsione riguardante l’attivazione – prosegue la vicepresidente della commissione Antimafia – nei consultori familiari, su impulso delle Asp, di un ambulatorio per l’ascolto e il trattamento della sofferenza psicologica dei minori vittime di tali fenomeni. Ma anche l’attivazione di sportelli, in grado di mantenere l’anonimato, nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado”.

“Quella di oggi è insomma una data importante per la Sicilia”. Non nasconde l’orgoglio e la soddisfazione di essere tra i promotori di questa iniziativa Rossana Cannata, la quale conclude: “Con questa legge si gettano finalmente le basi per creare dei percorsi di crescita educativa, sociale e psicologica che possano incidere soprattutto sulla cultura delle nuove generazioni. Con l’obiettivo di operare un’inversione di tendenza che possa stravolgere il sistema valoriale di molti giovani di oggi”.

L’Assemblea regionale siciliana ha appena approvato la Legge in materia di funzionamento del Corpo forestale della Regione siciliana. “Il voto finale di oggi in Aula dà finalmente una copertura finanziaria adeguata a potenziare l’organico della Guardia Forestale”, commenta l’on. Giusi Savarino a margine della seduta.
“Sin da subito in IV Commissione, in sinergia con il Governo Musumeci, avevamo accolto gli accorati appelli del dirigente generale del Corpo Forestale della Regione siciliana, dott. Salerno, e assieme all’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, on.le Cordaro, ci siamo impegnati per produrre tutti gli atti propedeutici e normativi necessari per mettere in condizione il Corpo Forestale di operare sul territorio in maniera appropriata, specie in un momento storico particolare in cui incendi e allagamenti impensieriscono, e non poco, tutti i siciliani”.
L’onorevole prosegue: “anche oggi, con il #GovernoMusumeci si apre la stagione dei concorsi: sono 600 i posti messi a bando, con immissione al ruolo entro 5 anni, con l’obiettivo di incrementare l’organico del Corpo Forestale – che da anni soffre una notevole carenza di personale – , di garantire il ricambio generazionale e di offrire una possibilità occupazionale a tanti giovani.
Una legge che restituisce dignità al Corpo Forestale e restituisce un Corpo Forestale pienamente efficace alla Regione Siciliana”.

“Dalle audizioni in commissione Antimafia emerge chiaramente che il sistema della pubblica amministrazione regionale resta purtroppo permeabile alla corruzione. Questo si evince in particolare nel comparto della sanità, dove viene investita la metà, circa 10 miliardi di euro, dell’intero bilancio regionale. Un dato molto eloquente, su cui bisogna riflettere e intervenire”. Lo sostengono Roberta Schillaci e Antonio De Luca, deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Antimafia all’Ars. La commissione ha presentato oggi la relazione conclusiva dell’inchiesta sul comparto della sanità nella Regione siciliana.

“L’anticorruzione è stata trasformata – commenta Roberta Schillaci – in un mero adempimento  burocratico che non incide concretamente nella prevenzione. Il sistema va rivisto soprattutto nel settore sanità, a cominciare dalla figura del responsabile anticorruzione, talvolta un soggetto con doppi incarichi e con attività rilevanti difficilmente conciliabili con un’adeguata prevenzione. Inoltre, non tutti hanno attivato il whistleblower e canali di segnalazione dei casi sospetti. Serve inoltre un ripensamento di tipo legislativo, con modifiche normative sulle commissioni aggiudicatrici sprovviste di professionalità e sul ruolo dei presidenti, che non possono continuare a operare a titolo gratuito, mentre gli altri componenti hanno un compenso”.

“Cambiano i governi – aggiunge Antonio De Luca – ma non cambia, purtroppo, il livello della corruzione nella sanità regionale, che in Sicilia continua a essere un favore e non un diritto. Non si è per niente investito in un processo di rigenerazione delle strutture regionali che dovrebbero prevenire distonie come ad esempio la centrale unica di committenza, che non funzionava quando è stata istituita e non funziona neanche ora, priva delle necessarie risorse umane. Fortunatamente, la fallimentare esperienza del duo Musumeci-Razza volge alla fine e noi faremo del nostro meglio perché si racconti tutt’altra storia”.

“Con un colpo di magia l’assessore Armao toglie soldi dai capitoli di bilancio destinati ai lavoratori ASU, mentre si avvicina la scadenza del 31 dicembre per la stabilizzazione.
Il Governo continua a non dire cosa vuole fare per questi lavoratori, continua a giocare coi numeri e a prendere in giro il parlamento.
Oggi il Governo propone di tagliare da 54 a  26 milioni il Fondo per il precariato, mentre alla stampa annuncia di avere a cuore le sorti degli ASU.
Ma la verità è che il Governo continua a non rispettare il lavoro e le decisioni dell’Assemblea e continua a prendere in giro i lavoratori, cui non solo nega l’aumento delle ore, ma per i quali addirittura propone di togliere soldi che servono a pagare nel 2022 i loro contratti già vigenti.
Non è più possibile che agli occhi dei lavoratori sembriamo “tutti gli stessi”, non è più possibile che si chieda ai deputati di fare il proprio lavoro. Noi abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo approvato le norme e stanziato i soldi, ma ora il Governo che fa? L’assessore e il presidente della Regione ci dicano cosa vogliono dare e smettano di prendere il giro.“
Lo ha dichiarato Danilo Lo Giudice, deputato regionale di Sicilia Vera all’ARS, intervenendo in Assemblea.