UIL: il nuovo segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri rilancia la questione meridionale

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Per il neo segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri la questione meridionale diventa centrale per rilanciare lo sviluppo economico del Paese, oggi duramente colpito dalla pandemia. E lo ha ribadito nel corso del suo insediamento difronte al Consiglio Confederale Nazionale, alla presenza  del Premier Giuseppe Conte e dei  ministri Gualtieri, Provenzano e Catalfo. Partendo dalla sua amata terra, la Calabria,  Bombardieri con impegno e sacrificio è stato eletto all’unanimità segretario generale della UIL, dopo esserne stato segretario aggiunto per tanti anni a fianco del siciliano Carmelo Barbagallo. Per Bombardieri “il Mezzogiorno e la risoluzione dei problemi del Sud saranno per noi la cartina di tornasole con la quale valuteremo Governo e controparti“. La sua segreteria sarà all’insegna del solco della continuità ” pur se cambia il timoniere la rotta resta la stessa”. Lo stesso ama definirsi “Meridionale e Meridionalista”, e oggi più che mai legato al Sud, ai suoi territori e alla sua gente, un popolo che ha più esigenze e più bisogno di interventi nelle infrastrutture e nello sviluppo. “Pertanto– continua- servono investimenti primari nei diversi settori: sanità, servizi sociali, rete di comunicazione, ferrovie e le infrastrutture digitali, per far crescere l’intero Paese”. Il neo segretario generale è già al lavoro, con la solita grande tenacia che lo ha accompagnato in tutti questi anni di militanza sindacale, impegnato, soprattutto, come detto, sui temi legati al Meridione, perché il Sud, secondo tutti i dati macro economici, ha bisogno di lavoro, di sviluppo e di cultura per uscire da questa depressione e degrado profondi che hanno azzerato secoli di patrimonio culturale- artistico e di civiltà.

E come è solito affermare spesso nei suoi interventi, Pierpaolo Bombardieri “nulla sarà come prima  e quindi abbiamo la necessità di cavalcare il cambiamento, passando da una cultura dell’io  alla cultura del  noi”,  persuadendo, come uomo keynesiano,  le persone non solo ad accettare le nuove idee, ma anche ad abbandonare le vecchie, per proiettarsi nel futuro all’indomani della emergenza pandemica che ha cambiato i nostri stili di vita e l’economia globale.

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