A Palermo, al palazzo di giustizia, in Corte d’Appello, la Procura Generale, tramite i sostituti procuratori generali, Giuseppe Fici e Sergio Barbiera, ha chiesto la condanna dell’ex ministro Dc, Calogero Mannino, a 9 anni di reclusione nell’ambito del processo, in abbreviato, sulla presunta trattativa tra Stato e mafia all’epoca delle stragi. Si tratta della stessa richiesta di condanna formulata nel primo grado di giudizio a seguito del quale Mannino è stato assolto dall’imputazione di minaccia a corpo politico dello Stato. La Corte d’Appello è presieduta dalla giudice Adriana Piras. Calogero Mannino ha così commentato l’esito della requisitoria: “La richiesta che l’ufficio dell’accusa ha avanzato è priva di ogni fondamento e prova. Se prova v’è, è quella di una pretesa pregiudiziale e fantasiosa. Anche alla stregua della stessa sentenza Montalto, che tutta la trattativa si riduca alla paura del sottoscritto e dalla sua ispirazione ad un generale dei carabinieri è soltanto una fake-news, è tesi priva di fondamento e consistenza, e quindi di prova. Sottolineo che la richiesta dei sostituti procuratori generali non è giudizio. Attendo fiduciosamente quello”.
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