“Stupro Palermo”: dagli 8 ai 14 anni a meno di aggravanti

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Codice penale alla mano, rischiano severe condanne i sette indagati per l’efferato stupro a Palermo. Tra domani e venerdì le altre udienze di Riesame.

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha già rigettato l’istanza di scarcerazione di Christian Maronia, Angelo Flores, Christian Barone e Gabriele Di Trapani. Tra domani e venerdì prossimo sono in calendario le udienze per Elio Arnao e Samuele La Grassa. Nel frattempo, all’esito definitivo del processo, si profilano condanne severe per i sette arrestati, compreso il minorenne e adesso 18 anni appena compiuti, Riccardo Parrinello, per lo stupro della ragazza di 19 anni al Foro Italico lo scorso 7 luglio. L’articolo del codice penale contestato nell’ordinanza di custodia cautelare è il 609 octies. E si legge: “La violenza sessuale di gruppo consiste nella partecipazione, da parte di più persone riunite, ad atti di violenza sessuale. Chiunque commette atti di violenza sessuale di gruppo è punito con la reclusione da 8 a 14 anni”. \"\"A ciò si sommerebbero delle aggravanti qualora siano riscontrate e riconosciute dai giudici, che eleverebbero la durata della condanna di un terzo o della metà. In riferimento a quanto accaduto al Foro Italico sarebbe un’aggravante il consumo di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti se la Procura dimostrerà che la ragazza, oltre alla violenza di gruppo subita, è stata indotta a bere e fumare per renderla più vulnerabile e permeabile alle violenze. E, secondo quanto emerso finora dalle indagini, la ragazza, prima dello stupro, avrebbe ingerito parecchio alcol alla Vucciria assumendo anche delle droghe. E quindi i sette avrebbero abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa. Ed ecco dunque l’aggravante della inferiorità, che a sua volta si sommerebbe all’aggravante della minorata difesa, ovvero – come contestano i magistrati – “l’avere commesso il reato approfittando di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica o la privata difesa, ponendo in essere le condotte in orario notturno o in una zona isolata”.

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Il luogo dello stupro a Palermo

Infatti, lo stupro è avvenuto all’una della notte del 7 luglio e nel cantiere del Foro Italico, non attivo da anni, buio e recintato con dei pannelli di lamiera. L’evoluzione dell’inchiesta prevede, a meno di una fantascientifica archiviazione, la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ossia gli indagati saranno informati che le indagini a loro carico sono concluse e che la Procura ha riscontrato elementi sufficienti per rinviarli a giudizio. Ai loro difensori sarà concessa facoltà di opporre atti e mezzi a difesa entro 20 giorni, dopodiché la Procura depositerà nella cancelleria del Tribunale l’istanza di rinvio a giudizio, e quindi a processo, che sarà ordinario oppure, su volontà degli imputati, abbreviato, con il beneficio dello sconto di un terzo dell’eventuale condanna. In particolare, nel caso dell’abbreviato, il giudice per le indagini preliminari emetterà sentenza basandosi sugli atti d’accusa e difesa già depositati, e non saranno ammissibili ulteriori mezzi e atti di prova. Nel processo ordinario invece la prova della responsabilità la si formerà in dibattimento, con il contraddittorio tra le parti, ascoltando ad esempio anche dei testimoni, acquisendo altri video. La difesa ovviamente giocherà le carte della credibilità e dell’attendibilità della ragazza, e della tesi rapporto consenziente.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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