La cronaca nera oramai ci offre di continuo terribili storie nelle quali vengono brutalmente assassinati bambini da quegli stessi adulti di riferimento che dovevano proteggerli, ovvero i propri i genitori o familiari
A volte sono storie di gelosia, di vendetta tra coniugi a seguito di separazioni non accettate, altre voltestorie per contese economiche, altre volte vengono uccisi figli perché non rispondono alle proprie aspettative o non ci si sente in grado di assisterli, altre volte a causa di psicopatologie, sentono delle voci che ordinano di uccidere per salvarli
I killer la maggior parte delle volte sono persone comuni, quelle persone che incontriamo tutti i giorni per strada o al supermercato che sembrano avere una vita apparentemente “ serena” , ma non è sempre così, ad un certo punto qualcosa si spezza !
Con il venir meno delle restrizioni legate a questi due lunghi anni di Pandemia si è visto che tutte le promesse e le aspettative da parte della nostra società sono venute meno. È riesplosa la violenza tra giovanissimi, le aggressioni anche tra ragazzi infra quattordicenni e, quindi non imputabili, armati e carichi di aggressività.
Ma cosa sta succedendo?
… era una brava persona, cordiale , gran lavoratore. All’improvviso in un giorno e in un posto qualsiasi , la stessa brava persona appare nella cronaca nera…
Ha trucidato a fucilate la famiglia del fratello e poi ha ucciso anche se stesso
( Licata 26 Gennaio 2022 )
Il padre, poliziotto, ha ucciso il figlio di 24 anni a colpi di arma da fuoco in pieno centro ( Raffadali 01 Febbraio 2022)
Quindi secondo le statistiche, l’ assassino è solamente una persona, ( figlio, padre, madre, sorella, ecc.) che uccide per motivi banali, a seguito di litigi che diventano sempre più pericolosi e frequenti nel tempo.
Il notevole aumento dei casi di violenza osservato nel periodo pandemico è estremamente preoccupante , perché non bisogna mai trascurare i danni fisici e psichici nel breve e lungo termine.
È una violenza che si annida nello squilibrio relazionale e nel bisogno di controllo e di possesso soprattutto del genere maschile su quello femminile.
È una violenza che non conosce culture, classi sociali, etnie, livelli di istruzione e di reddito.
La nostra società dovrebbe farsi qualche domanda, spesso si tende a non dare troppo clamore alle stragi familiari, perché troppo dolorose e difficicili da comprendere. Nelle nostre menti si cerca di chiudere “ l’argomento”, quando invece tutti noi dovremmo prendere nota, trasmettendo e facendo diventare oggetto di delle comunità tutti i segnali di pericolo che fanno presagire delitti di questa portata : intimidazioni , insulti, rancori, rifiuto di dare soldi, separazioni difficili, tradimenti, motivi che spesso vengono trascurati dalla rete familiare e amicale.
Allora, da ora in poi non sottovalutiamo e non giustifichiamo comportamenti violenti, occorre una maggiore prevenzione efficace a tutti i livelli.
Nelle famiglie, nelle scuole, negli spazi sociali e soprattutto sui media.
Dott. ssa Schembri Gabriella
Pedagogista Counselor Sistemico Familiare