La Procura di Agrigento, tramite la pubblico ministero, Gloria Andreoli, ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Stipendi spezzati”, ruotante intorno a presunte trattenute illecite sulla busta paga dei dipendenti di una cooperativa, la “Suami”, che gestisce delle comunità per disabili psichici, e che è balzata alla ribalta della cronaca anche nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Catene spezzate”, su presunti casi di maltrattamenti a danno di disabili. I dipendenti della cooperativa avrebbero subito la trattenuta sullo stipendio perché sotto minaccia del licenziamento. E avrebbero consegnato pass e pin del proprio conto corrente ai datori di lavoro per consentire il trasferimento del denaro. I sei sono: Salvatore Lupo, 45 anni, di Favara, amministratore unico della cooperativa, Maria Barba, 39 anni, moglie di Lupo, Rosa Sferrazza, 70 anni, di Favara, Caterina Federico, 38 anni, di Licata, Veronica Sutera Sardo, 34 anni, di Agrigento, assistente sociale, e Linda Modica, 54 anni, di Licata. A carico di Lupo, Barba, Federico, Sferrazza e Sutera Sardo è contestata anche l’ipotesi di reato dell’associazione a delinquere.
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