“Sistema Montante” ancora in requisitoria

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Prosegue la requisitoria della Procura di Caltanissetta al processo in abbreviato sul cosiddetto “Sistema Montante”. I dettagli sugli argomenti affrontati.

Caltanissetta, al palazzo di giustizia, il pubblico ministero, Maurizio Bonaccorso, ha proseguito la requisitoria al processo, in abbreviato, sul presunto e cosiddetto “Sistema Montante”. L’arringa del magistrato ha interessato altri imputati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, come l’ex comandante della Guardia di Finanza di Caltanissetta, Gianfranco Ardizzone, che sarebbe stato parte di un presunto scambio di favori con l’ex presidente di ConfIndustria Sicilia. Secondo Bonaccorso, che ha rievocato in Aula le dichiarazioni rese da Alfonso Cicero e da Marco Venturi, ed il testo di alcune intercettazioni telefoniche agli atti dell’inchiesta, il colonnello Ardizzone, tramite Montante, avrebbe ottenuto il trasferimento dalla Dia, la Direzione investigativa antimafia, di Reggio Calabria alla Dia di Caltanissetta, e un posto di lavoro al Confidi per la figlia Giuliana. Ad Ardizzone è contestato anche di avere compiuto, insieme al comandante del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Caltanissetta, Ettore Orfanello, controlli fiscali favorevoli verso l’imprenditore nisseno Massimo Romano, a capo di una catena di supermercati in Sicilia. E visite fiscali più rigorose, invece, sarebbero state effettuate a carico di altri operatori economici non allineati al “Sistema Montante”. In ragione di ciò, ancora secondo la Procura di Caltanissetta, anche il finanziere Ettore Orfanello avrebbe ottenuto l’assunzione alla Confidi della sua compagna, e un altro ufficiale delle Fiamme Gialle, Mario Sanfilippo, luogotenente a Caltanissetta, avrebbe beneficiato dell’assunzione di sua sorella in uno dei supermercati di Massimo Romano. Inoltre, il pubblico ministero Bonaccorso ha citato l’intercettazione di una conversazione tra Ettore Orfanello e Nazario Saccia, ex comandante del Gico della Guardia di Finanza di Caltanissetta: Saccia ha rimarcato come Montante fosse in condizione di “dettare legge all’interno della Guardia di Finanza”, trattandosi di un ambiente “dove aveva un ascendente di un certo spessore”, e Orfanello avrebbe risposto confermando che “Montante poteva fare il padrone di casa”. Poi il pubblico ministero è intervenuto nel merito dell’imputato Diego Di Simone, responsabile della security di Confindustria, e di Marco De Angelis, funzionario alla Questura di Palermo. Ad entrambi è contestato di avere rivelato notizie riservate, nell’interesse e su richiesta di Montante, tramite l’accesso abusivo alla banca dati dello Sdi, acronimo di “Sistema di indagine”. Mediamente sarebbero stati effettuati 9 accessi abusivi ogni 3 mesi per 7 anni al fine di attingere informazioni, tra gli altri, anche su alcuni collaboratori di giustizia, sull’ex presidente dell’Irsap Alfonso Cicero, parte offesa e parte civile al processo in corso, e sul magistrato ed ex assessore regionale Nicolò Marino. Il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso ha inoltre colto l’occasione della requisitoria per ribadire che l’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa che grava su Antonello Montante dal 2014 è ancora in corso, non è stata archiviata, “e ritengo che – ha sottolineato al momento non vi siano elementi per archiviarla”.

 Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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