Sindaco Palumbo, ma non eri diverso dagli altri? Non è che alla fine sei peggio…

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Favara, Anno del Signore 2022, giorno 31 maggio (Santa Petronilla, martire e Vergine). Ore 19,30 (piazza Cavour, molto chiacchierata…) sede del Comune di Favara. Aula consiliare, inizia il Civico consesso.

Sul piatto della bilancia la vergognosa discussione sull’aumento terribile Tari relativa al 2022 e la discussione del Piano Economico Finanziario di raccolta dei rifiuti solidi urbani 2022-2025.

Tutti presenti tranne il primo cittadino (primo errore: l’argomento era importantissimo e Antonio, seppur con una febbre da cavallo, doveva essere li…)

L’opposizione, che ha la maggioranza in Consiglio, ovviamente vota contro l’inaccettabile aumento della Tari e contro la proposta del PEF. I consiglieri Alessandro Pitruzzella, Gerlando Nobile, Marianna Zambito, Onofrio Nipo e Carmelo Sanfratello nei loro interventi hanno parlato della necessità di diminuire prima di subito i costi, mentre l’assessore Vaccaro ha definito gli aumenti seppure in previsione “ben poca cosa da spalmare sui contribuenti”.

Sul più bello della discussione appare come miracolato il sindaco Palumbo (secondo errore: che figura ci fai che prima stai male e poi ti alzi come Lazzaro?); entra in aula ed inizia une vera e propria baruffa con i consiglieri comunali. Il decoro della città va a farsi benedire perchè l’esempio proviene da chi dovrebbe proteggerlo e rispettarlo (il decoro).

Nel video che vi proponiamo sotto il disgustoso teatrino messo in scena dapprima dal sindaco Palumbo e poi dai consiglieri comunali che si sono sentiti aggrediti dal primo cittadino. Ed hanno ragione, senza se e senza ma.

Sarà il primo caldo ma stavolta l’amico Antonio ha toppato. Ha scempiato la sua figura, quella del Civico consesso e non ultima quella della città.

C’è di più: Palumbo è sembrato il classico grillino di vecchi tempi e cioè quando i pentastellati, nei loro programmi elettorali promettevano ciò che poi alla fine non solo non hanno mantenuto, ma hanno fatto anche il contrario; il tutto, ovviemente, a scapito dei cittadini.

E questo, Antò, non è corretto. Ti discredita, discredita una intera città e discredita tutti i cittadini che hanno creduto in te.

Guarda cosa scrivevi in campagna elettorale:

 

 

 

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