Rivoluzione Animalista dichiara guerra a tutti i comuni della Sicilia. Il motivo è costituito dalla mancata applicazione delle disposizioni di legge in materia di tutela degli animali d’affezione e prevenzione al randagismo su tutto il territorio regionale. “Siamo oggetto di continue segnalazioni di cittadini che denunciano la quantità enorme di cani e gatti randagi vaganti nel territorio e le condizioni precarie in cui sono costretti a vivere – spiega Gabriella Caramanica Segretario Nazionale del Partito. Sono sconcertanti le quantità di segnalazioni di maltrattamenti e crudeltà registrati a loro danno: aumenta il numero dei randagi ed aumentano gli atti di intolleranza; non c’è tutela nè controllo e finiscono alla mercé di criminali anche molto giovani.E questo – aggiunge la Caramanica – solo perché la Legge Quadro del 1991 n. 281, nonostante prevista su scala nazionale, in realtà è stata applicata solo nelle regioni del Nord ma disattesa dalle regioni del Sud Italia, Sicilia inclusa, comportando che, in numerosi territori del meridione i volontari si “arrabattano” per mandare cani in adozione al nord al fine di toglierli dalla strada e svuotare i canili”. “Come è noto – sottolinea anche il vicesegretario di Rivoluzione Animalista, Claudio Marrone – quello di prevenzione e controllo del randagismo è un servizio igienico-sanitario pubblico obbligatorio per i Comuni e questo ai sensi della legge 281/91, della legge regionale 15/2000 e del Regolamento di Polizia Veterinaria 320/1954. Provvedimenti normativi che attribuiscono al sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale e di pubblica sicurezza, la responsabilità di intervenire al fine di garantire il benessere degli animali presenti sul territorio”. Nello specifico, secondo quanto previsto dalla legge n. 281 del 1991, poi attuata in Sicilia con la legge regionale 15/2000, i Comuni e le ASP competenti per territorio infatti dovrebbero, tra le altre cose, e in sinergia con le associazioni di volontariato, attuare una campagna di sterilizzazione per la prevenzione al randagismo, gestire canili e occuparsi della manutenzione, ma anche munirsi di accalappiacani, di personale adeguatamente formato”. Alla luce di tutto questo, Rivoluzione Animalista si chiede quante e quali delle suddette disposizioni hanno trovato effettiva attuazione nei Comuni della Sicilia: “Non ci risulta – continua Marrone – che i sindaci abbiano disposto ordinanze organiche attuative in materia né altro provvedimento, se non sporadico e frammentario, finalizzato ad attuare gli obblighi in capo ai Comuni così come previsti dalla legge Quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”. Per avere risposte chiare e dati certi sulla realtà dei fatti, il partito ha inviato pec specifiche ai sindaci di tutti i Comuni delle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta ed Enna: una comunicazione che presto continuerà anche nelle altre province siciliane. Nel frattempo, la segretaria nazionale Caramanica promette battaglia: “Siamo determinati a segnalare alle autorità competenti “l’omissione” così come prevista ex art. 328 c.p., tra l’altro già riconosciuta dal Tribunale di Sciacca”.
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Sono favorevole a intraprendere una azione legale con tanti cittadini, finanziando anche l’eventuale causa legale con piccole quote. una class action e’ infatti l’ideale.
Tutto questo subordinato pero’ ai fini principali. Sono contro la rdimmissione in territorio. Sono contro i canili concepito alla vecchia maniera. Sono favorevole a parchi canile dove i cani socializzjno tra loro e con i visitatori, immersi nel verde. Sono favorevole alla creazione di personale diverso dai vigili urbani per il controllo sul territorio. Su queste linee guida vi appoggio
Prima l’uomo… animalisti o pseudo tali… Prima l’Uomo
Xquesta Rosa: l’uomo e’ gia’ la peggior bestia x conto suo , gia’ troppo tutelato assassini compresi . Sig se ne faccia una ragione!!!!
Sono daccordo che la legge sulla tutela e protezione degli animali debba essere su tutto 8l territorio io conosco molti volontari del sud e anche privati che si prendono cucciolate randagi li curano a loro spese ma purtroppo ci sono anche chi se ne approfitta bisognerebbe aiutare chi a i cani a sterilizzare con cifre più consone parlo per il Nord il sud non so i prezzi lo stato dovrebbe sterilizzare tutti i randagi come in altri stati e debellare il randagismo aiutare a chi si prodiga per i pelosi ma purtroppo siamo in italia e tutto ciò……. Io non sono nessuno ma aiuto come posso distinti saluti
Villa Paola
È esattamente così. Io raccoglievo i cani dalla strada. Quelli di taglia piccola li tenevo a casa e la maggior parte affetti da malattie venivano curati a nostre spese. Per poi di cercava la famiglia adottiva.
Non ci sono sconti ne aiuti. E i volontari fanno di tutto per non arrivare alla soluzione del canile.