Sicilia, le Province aggrappate al Fsc

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Infuocata conferenza di Cateno De Luca insieme a Figuccia e Lo Giudice: “Musumeci accolga la proposta di utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione per salvare le Province siciliane”.

Lo scorso primo maggio, Cateno De Luca, presidente della Provincia di Messina, ha consegnato la “fascia azzurra” della carica al prefetto di Messina, a conclusione di una manifestazione di protesta a cui hanno partecipato 73 Comuni della provincia Peloritana. De Luca inoltre guerreggia per il rinvio delle elezioni indirette alle Province in calendario domenica 30 giugno, ed ha annunciato una seconda manifestazione dei sindaci a Palermo mercoledì 15 maggio. Ancora Cateno De Luca lo scorso febbraio ha letteralmente chiuso la Provincia di Messina, costringendo i circa 800 dipendenti a ferie forzate. Adesso De Luca, in conferenza insieme ai deputati regionali Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice, lancia un appello alla Presidenza della Regione affinchè, come proposto dal governo Conte, acconsenta all’utilizzo delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione per salvare le ex Province siciliane dal dissesto finanziario. Il sindaco di Messina non ha usato mezzi termini, e le sue parole sono state: “Mi sono rotte le scatole di quattro mesi di tavoli e sedute che non hanno portato a una soluzione. Oggi lo Stato ci dice: ‘Non ti do un euro ma, se vuoi, prendiamo i fondi che ti ho dato sotto una delle tante formule, nel caso come Fsc, il Fondo di sviluppo e coesione, e, dato che li hai nel cassetto, ti consento di prenderli per salvare le Province’. Il governo siciliano, però, fa il nobile in decadenza dicendo: Queste risorse non si toccano perché servono per fare investimenti. La Presidenza della Regione sta facendo una battaglia di principio e oggi è il territorio che si rivolta. Il palazzo deve capire che è necessario bere l’amaro calice dell’utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione anche se questo vuol dire riconoscere quanto siamo stati cretini e imbecilli a non adeguarci alla normativa nazionale. Questo ci fa male, ma per una questione di principio non possiamo non salvare il sistema degli enti locali. Peraltro, le risorse del Fondo al momento non possono essere impiegate dato che i progetti non sono cantierabili. Sfido chiunque, compreso l’assessore all’Economia Armao, a dirmi che è una soluzione tecnicamente impraticabile. E’ solo una questione politica, e, visto che è una questione politica, mi rivolgo al mio presidente della Regione perché risolva la questione” – conclude Cateno De Luca. Dunque, i colleghi deputati Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice hanno presentato all’Assemblea Regionale un ordine del giorno per impegnare il governo regionale ad accogliere la proposta di soluzione del dissesto finanziario lanciata da Cateno De Luca e, inoltre, a rinviare le elezioni del 30 giugno. E in proposito ancora De Luca, insieme a Figuccia, ribadisce: “A che serve al territorio una politica che pensa alle elezioni e non a risolvere i problemi? La politica non si può ridurre a fare nomine mettendo qualche consigliere comunale in un’elezione di secondo livello. Ma votiamo per fare cosa?”.
 
Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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