“Sea Watch”, indagini e reazioni

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Al comandante della nave “Sea Watch”, approdata a Lampedusa sotto sequestro dopo tante peripezie, è stato notificato l’avviso di garanzia dalla Guardia di Finanza agrigentina. Arturo Centore è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E il ministro Matteo Salvini commenta: “Questo dimostra che non è Matteo Salvini il cattivo con le ong, e conferma quello che sostengo da mesi, e cioè che favoriscono l’immigrazione clandestina e aiutano gli scafisti. E se c’è una Procura che lo conferma, in tal caso la Procura di Agrigento, per me è un’ottima notizia”. E poi il leader della Lega aggiunge: “Le navi pirata illegali una volta sequestrate devono essere in condizione di non essere più utilizzate, vanno messe in condizione di non nuocere più. Con i soldi delle traversate gli scafisti comprano armi e droga”. E poi, in riferimento allo sbarco dei migranti a bordo disposto dalla stessa Procura di Agrigento, il capo del Viminale replica: “ A mio avviso è un segnale pericoloso quello di far scendere i migranti, perchè altri scafisti, se vedono che ce la fanno, poi mettono altri migranti in mare. Il procuratore di Agrigento ha imposto questa iniziativa senza avvisare il ministro dell’Interno che non ha dato nessuna autorizzazione”. In verità, lo sbarco sarebbe conseguenza giuridica del sequestro della nave. E ciò è confermato anche dal leader 5 Stelle, Luigi Di Maio, che, nel respingere l’accusa di Salvini secondo cui lo sbarco sarebbe stato architettato dai ministri 5 Stelle che hanno aperto i porti, ribatte: “La nave è stata sequestrata dalla magistratura e, quando c’è un sequestro, si fanno sbarcare obbligatoriamente le persone a bordo”. A Lampedusa sono già a lavoro da venerdì scorso, sul precedente caso della nave “Mare Jonio”, il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e la sostituto procuratore Alessandra Russo. Loro ascolteranno adesso il comandante della “Sea Watch”, Centore, e coordineranno le indagini pilotate a distanza da Patronaggio. E a Luigi Patronaggio, capo della Procura di Agrigento “minacciato”, tra virgolette, di denuncia da Salvini a seguito dell’ok allo sbarco, rivolge solidarietà l’Anm, l’Associazione nazionale magistrati, che, tramite il presidente, Pasquale Grasso, afferma: “Nel nostro ordinamento democratico tutte le determinazioni dell’autorità giudiziaria sono motivate e soggette a verifica e controllo nel sistema giurisdizionale, dunque in un ambito che assicura, in osservanza del principio di separazione ed equilibrio tra i poteri dello Stato, il rispetto delle leggi e dei diritti di tutti affidandolo al ministero dei magistrati che incarnano il potere giudiziario”. E a margine di quanto accaduto a Lampedusa interviene, infine, la portavoce della ong tedesca “Sea Watch”, Giorgia Linardi, che racconta: “A sbloccare la situazione della ‘Sea Watch’ è stata l’ultima comunicazione del comandante Arturo Centore, che a Guardia Costiera e Gdf ha fatto sapere che se entro le 21 di domenica 19 maggio non avesse ottenuto l’autorizzazione allo sbarco, avrebbe tolto l’ancora e sarebbe entrato in porto di sua iniziativa. I naufraghi hanno chiesto di indossare i giubbetti salvagente per buttarsi in acqua per disperazione. La nave adesso è a disposizione degli inquirenti che hanno disposto un sequestro probatorio per verificare se c’è un reato da contestare. Ancora una volta si è dimostrato che i porti dell’Italia non sono chiusi”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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2 Thoughts to ““Sea Watch”, indagini e reazioni”

  1. philips

    Dopodomani, la nave tornerà a navigare. Che scommettiamo?

  2. Francesco

    Io sto con Patronaggio.

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