Sea Watch attracca a Lampedusa, le contestazioni e il video dell’arresto alla capitana Rackete

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La capitana della Sea Watch Carola Rackete e’ in stato d’arresto per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione, che richiama il comportamento del comandante o dell’ufficiale che commetta atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed e’ punibile con la reclusione da tre a dieci anni.

Rackete poco prima delle 3 era stata fatta scendere e portata via con un’auto dalle fiamme gialle, dopo avere deciso di forzare il blocco, facendo entrare in porto la Sea Watch intorno all’1.50. Sull’isola e’ presente il procuratore aggiunto Salvatore Vella che aveva fissato l’interrogatorio della capitana.

Alla capitana della “Sea Watch”, Carola Rackete, ristretta ai domiciliari in attesa della convalida dell’arresto, è contestato anche il reato di tentato naufragio, che prevede una pena massima di 12 anni di reclusione, perché, nel violare il blocco navale italiano e approdare a Lampedusa, ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza, adesso in cantiere per essere riparata. La motovedetta delle Fiamme Gialle è stata intenta ad ormeggiare quando è stata speronata dalla nave. Solo grazie alla prontezza del timoniere e ad un perfetto coordinamento dell’equipaggio è stato evitato il peggio. La motovedetta è in vetroresina mentre la nave è in ferro e poi, naturalmente, le dimensioni delle due imbarcazioni sono assai differenti. Ad essere gravemente danneggiata è stata la parte inferiore dello scafo. A seguito di quanto accaduto, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha commentato: “Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”.

Ecco il video dell’arresto della capitana della “Sea Watch” a Lampedusa, la tedesca Carola Rackete, ad opera della Guardia di Finanza
 
 
 

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