E’ stato scarcerato e ristretto ai domiciliari per limiti di età Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara che avrebbe assistito Matteo Messina Denaro latitante.
E’ stato arrestato in carcere dai Carabinieri del Ros lo scorso 7 febbraio e adesso è stato scarcerato e ristretto ai domiciliari il presunto medico di Matteo Messina Denaro, Alfonso Tumbarello. A lui si contestano i reati di concorso esterno alla mafia e falso ideologico perché avrebbe assistito e personalmente visitato Messina Denaro, all’epoca latitante. Il dottore ha firmato 137 prescrizioni di visite specialistiche e di farmaci a nome di Andrea Bonafede, colui che ha prestato la sua identità al boss nei due anni precedenti all’arresto. L’istanza di scarcerazione di Tumbarello è stata firmata dai suoi difensori, gli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo, ed è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, per limiti di età. Infatti, il prossimo 9 dicembre il medico compirà 71 anni. Lui è residente a Campobello di Mazara, è stato iscritto alla loggia “Valle di Cusa” (da cui è stato poi sospeso), è stato candidato nel 2006 alle elezioni Regionali nelle liste dell’Udc, ed è stato anche consigliere provinciale a Trapani dell’Udc, sostenuto dall’ex sindaco di Castelvetrano, Tonino Vaccarino, colui che intraprese una corrispondenza epistolare con Messina Denaro verosimilmente pilotata dai Servizi segreti. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dallo stesso giudice Montalto a carico del medico, si legge: “Le prestazioni di Alfonso Tumbarello sono state indispensabili nel corso degli ultimi due anni per consentire al latitante di essere curato e assistito dalle diverse strutture sanitarie pubbliche che lo hanno preso in carico, oltre che per ottenere i farmaci la cui somministrazione è stata necessaria per la sua attuale sopravvivenza”. Nella richiesta di ricovero del 5 novembre del 2020, Tumbarello scrisse “di avere eseguito personalmente un’accurata anamnesi e valutazione clinica del paziente, che già aveva eseguito una colonscopia ed era in cura farmacologica, sollecitandone il ricovero”. E Matteo Messina Denaro fu infatti ricoverato pochi giorni dopo, e fu sottoposto al primo intervento chirurgico sul tumore al colon, il 13 novembre del 2020, all’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo. Poi Tumbarello ha firmato altre richieste di esami cruciali, come la timoscintigrafia globale corporea (la Pet) dell’11 gennaio del 2021 al Poliambulatorio di Mazara del Vallo, e poi l’esame di mutazione Dna con reazione polimerasica a catena e l’estrazione di Dna o Rna, per conoscere la natura del tumore. E che è stato eseguito il 28 gennaio del 2021 alla Casa di cura “La Maddalena” a Palermo, la clinica dove è stato poi operato una seconda volta il 4 maggio del 2021 per rimuovere delle metastasi al fegato e dove proseguirà le cure fino allo scorso 16 gennaio, il giorno dell’arresto dopo 30 anni di latitanza. Le prescrizioni mediche di Tumbarello sono state emesse fino al 9 dicembre del 2022, giorno del pensionamento, tutte a nome di Andrea Bonafede, 59 anni. E suo cugino omonimo, Andrea Bonafede di 53 anni, impiegato comunale a Campobello di Mazara, sarebbe stato colui che avrebbe ritirato le ricette, e che è stato arrestato anche lui lo scorso 7 febbraio. Tumbarello ha negato di essere stato a conoscenza che le ricette mediche fossero in realtà destinate al latitante.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)