Al processo sul “depistaggio Borsellino”, dopo Panepinto per Bo, l’avvocato Seminara arringa per Ribaudo e Mattei: “Scarantino è un calunniatore seriale”. I dettagli.
Al processo in corso innanzi al Tribunale di Caltanissetta sul presunto depistaggio delle indagini dopo la strage di Via D’Amelio contro il giudice Paolo Borsellino, la Procura ha già chiesto la condanna dei tre poliziotti imputati di calunnia aggravata dall’avere favorito la mafia allorchè avrebbero imbeccato il falso pentito Vincenzo Scarantino: 11 anni e 10 mesi di reclusione a carico di Mario Bo, e 9 anni e mezzo di detenzione ciascuno per Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Ebbene, dopo l’arringa dell’avvocato Giuseppe Panepinto a difesa di Mario Bo, adesso è intervenuto l’avvocato Giuseppe Seminara, difensore di Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. E tra l’altro ha affermato: “Questi imputati hanno un passato, hanno una dignità, sono poliziotti, hanno una loro storia che comprende tantissime azioni svolte per contrastare la criminalità organizzata. Michele Ribaudo era un agente: noi stiamo parlando di un soggetto che nella scala gerarchica della Polizia è l’ultimo gradino assoluto. E Fabrizio Mattei era un vice-sovrintendente, ovvero un gradino appena sopra l’agente. Chiederne la condanna è una cosa inaccettabile. Credo che questo processo, svolto dopo 30 anni, con tutte le difficoltà di ricostruzione che ci sono e l’assenza di alcune persone che adesso non ci sono più, abbia certamente recato forte danno alla posizione dei miei assistiti e alla ricostruzione della verità. Questo è un processo che non può non tenere conto del fallimento di un sistema. Di fronte a dieci versioni diverse di Scarantino, come si fa a scegliere quella che va contro i nostri imputati? E’ una forzatura costante. Qui siamo di fronte a due soggetti incensurati, i poliziotti Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, e a un calunniatore seriale, Vincenzo Scarantino. L’induzione la possiamo mettere in discussione, ma sul fatto che Scarantino è un calunniatore non ci sono dubbi. Dobbiamo avere il coraggio di trovare Scarantino ‘inutilizzabile’ in tutte le sue esternazioni, talmente piene di bugie e di farneticazioni che non è possibile ritenerlo attendibile. Scarantino nel ricostruire i fatti ha tratto notizie da tutto: dai giornali, dalle dichiarazioni di altri collaboratori, da esperienze di vita, dalla radio. Quante volte ha ritrattato? Nel 1995, nel 1998, nel 2002, e infine nel 2009. Noi dobbiamo ammettere che per quattro volte ha ritrattato, ammettendo di avere mentito. E quindi, come io lo definisco, è ‘inutilizzabile‘, ma mi basta dire inattendibile. Scarantino ha la terza elementare, ma ha vissuto la strada ed è furbo. Piano piano comincia ad elaborare e a strutturarsi rispetto a quello che gli viene prospettato, e comincia a mentire usando le informazioni che aveva a disposizione”.