Sanità e raccomandazioni, 17 indagati

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Incarichi nella Sanità per amici e parenti: quattro indagati, tra cui tre medici, arrestati ai domiciliari. Sotto inchiesta anche gli ex assessori regionali Razza e Scavone.

Sono 17 gli indagati nell’ambito di un’inchiesta su progetti pilotati nella Sanità sfociata nell’arresto ai domiciliari di: Giuseppe Arcidiacono, 65 anni, cardiologo dirigente medico dell’ospedale “Garibaldi” di Catania, esponente di Fratelli d’Italia ed ex assessore ai Lavori pubblici nella giunta Pogliese. Poi Nunzio Campagna, 61 anni, odontoiatra, vice presidente dell’Ordine dei Medici di Catania. Poi un ex funzionario amministrativo dell’Università di Catania, Gesualdo Missale, 53 anni. E poi un responsabile scientifico, l’odontoiatra Sebastiano Ferlito, 69 anni. Gli si contestano a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio. E ciò nell’ambito delle procedure di attribuzione di incarichi relativi a progetti finanziati e approvati dall’assessorato regionale alla Sanità nell’ambito del Psn, il Piano sanitario nazionale. Pippo Arcidiacono, già tra i papabili candidati a sindaco di Catania del centrodestra, nella qualità di responsabile scientifico del Progetto “Centro Cardio Hub e Spoke – modello di prevenzione e riabilitazione”, presentato dall’ospedale “Garibaldi”, avrebbe concordato con Gesualdo Missale e Nunzio Campagna coloro che avrebbero dovuto ottenere gli incarichi attribuiti nell’ambito del progetto da lui gestito. In una conversazione intercettata, Arcidiacono scherza con Missale in riferimento ad una possibile convocazione in Procura. La replica di Missale testimonia il valore della scaramanzia: “No, minchia! Quanto mi tocco! Disgraziato! Quanto mi tocco, minchia”. I due ridono. L’ex assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, avvocato, e l’ex assessore regionale a Lavoro e Politiche sociali, Antonio Scavone, radiologo, sono invece parte di un elenco di otto indagati per i quali la Procura di Catania, che coordina le indagini condotte dai Carabinieri del Comando provinciale tra il settembre 2020 e il settembre 2021, avrebbe preteso l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo si è riservato di decidere all’esito dell’interrogatorio di garanzia in calendario venerdì prossimo 5 maggio. Oltre Razza e Scavone, gli altri sei sono: Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Calogero Grillo, Ignazio La Mantia e Rosalia Leonardi. Più nel dettaglio, Ruggero Razza avrebbe favorito un candidato, Filippo Fiorenza, non indagato, nipote dell’ortopedico e deputato Dino Fiorenza, per un incarico da 15mila euro nel progetto “Osas Catania – sentinelle della prevenzione”. E Scavone avrebbe invece parteggiato per un altro candidato, che sarebbe stata la sua compagna, Leonarda Gullotto, non indagata, per un incarico da 15mila euro nello stesso progetto “Centro cardio hub e spoke – modello di prevenzione e riabilitazione”. Alla Gullotto è stato assegnato un incarico gemello di quello assegnato a Tiziana Ciaramidaro, non indagata, moglie di Giuseppe Arcidiacono. Il coordinamento, ancora dello stesso progetto, per 30mila euro, è stato assegnato a Gesualdo Missale che, come sua assistente, ha scelto la sua compagna: Erica Aquileia, non indagata, con un contratto da 20mila euro. E poi l’otorinolaringoiatra, Ignazio La Mantia, presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, è indagato per turbata libertà degli incanti allorchè avrebbe favorito un candidato, poi vincitore, Gesualdo Missale, a un concorso a direttore amministrativo dell’Ordine dei Medici di Catania. Sarebbero state ottenute in anticipo le tracce delle prove scritte e gli argomenti dell’esame orale grazie alla collaborazione di soggetti istituzionali appartenenti agli Ordini dei medici di Catania e di Palermo, che sarebbero legati a Nunzio Ezio Campagna. E Campagna, prima ancora che fosse emanato il bando di concorso, avrebbe proposto Missale come persona di assoluta fiducia e in grado di svolgere tale incarico, manifestandosi del tutto a loro disposizione.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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