Rinviato a giudizio l’avvocato Giuseppe Arnone per Stalking e diffamazione nei confronti dell’avvocatessa Picone

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Con una Ordinanza letta in udienza il GUP del Tribunale di Agrigento, dott.ssa Luisa Turco , ha rinviato a giudizio per stalking e diffamazione ( contestata la recidiva infra quinquennale) l’avv. Giuseppe Arnone ( attaulmente in satto di semi libertà ) per avere perseguitato per più di  due anni , l’avv. Francesca Picone , costituita parte civile con l’avv. Angelo Farruggia.

In udienza  più volte si è fatto riferimento specifico che l’avv. Arnone aveva utilizzato la minaccia di chiamare Le Iene o Striscia la Notizia ai danni dell’avv. Picone qualora questa non avesse versato la somma da lui richiesta di 50.000,00 euro . 

Sfumata la trattativa,  per denuncia della vittima,  l’avv. Arnone attuò la persecuzione minacciata: distruggere la vita dell’avv. Picone che per lui era divenuta un’ ossessione.

L’ Arnone , infatti, con l’ affissione nel balcone frontistante il Tribunale di una decina di manifesti, con la pubblicazione di libri, opuscoli, volantini e  di un numero impressionate di post su Facebook , circa un centinaio , ma, sopratutto , con la presunta artata realizzazione di un servizio televisivo mandato in onda dalle Iene di Italia Uno ha rappresentato la Picone come una falsaria, come il capo di un’ associazione criminale , come una truffatrice ( accuse queste mai contestate e  mai riscontrate dalla procura di Agrigento nonostante le sue denunce ) . 

Non bastò all’Arnone una prima sentenza del Tribunale di Agrigento che dichiarava diffamatori i servizi delle Iene , poichè  egli  continuò a violentarne la privacy e l’ immagine con una disumana persecuzione mediatica, in ciò seguito da qualche altro esponente del foro che condivideva ogni singolo post. Non bastò, per l’Arnone, che tale sentenza venisse confermata in appello.

L’Arnone continuò con una pervicacia senza pari , arrivando finanche a divulgare un giornale dove la Picone veniva  indicata come facente  parte della cosidetta Banda Alfano insieme a  ministri e magistrati di ogni ordine e grado. 

Divulgò mail e pec con accuse pesantissime ed infine le dedicò un intero capitolo dell’ultima sua fatica letteraria stampata nel  famoso “Volantone” che gli è costata l’attuale detenzione intra muraria notturna. 

Giorno 11 luglio inizierà, quindi, la fase dibattimentale dinanzi al Giudice Monocratico dott. Miceli. 

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