Rigassificatore: Musumeci sì, Soprintendenza no

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, a favore del rigassificatore. La Camera boccia un ordine del giorno di Michele Sodano. La nota del soprintendente di Agrigento, Benfari, all’ufficio Unesco del ministero alla Cultura.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, spezza una lancia, che potrebbe rivelarsi determinante e dirimente, a favore dell’installazione di uno o due rigassificatori in Sicilia. E ha affermato: “Il mio governo, già prima che scoppiasse la guerra, ha preparato un piano energetico. Il rigassificatore di Porto Empedocle è stato messo in naftalina per sette/otto anni, anche perché le comunità locali non sempre sono state sufficientemente informate. Il rigassificatore è un impianto che riconduce allo stato gassoso il Gnl, ossia il gas naturale liquefatto trasportato dalle navi metaniere. C’è una condizione di allarme in una parte della comunità che va neutralizzata con una campagna di comunicazione seria, credibile, per far capire che il rigassificatore a Porto Empedocle o, per fare un altro esempio, nell’area siracusana di Priolo, non può e non deve costituire un pregiudizio per la salute o un pericolo per l’incolumità dei cittadini”. E poi ha aggiunto: “Putin ha un punto in vantaggio in questo momento e lo avrebbe qualunque capo di Stato nella sua condizione. Mi chiedo se dovevamo aspettare la guerra nell’Est Europa per scoprire che l’Italia importa almeno il 90% del gas dall’estero, che buona parte di questo gas arriva dalla Russia, e che non abbiamo mai avuto un piano energetico in Italia degno di questo nome. Pensare di potere trovare una soluzione, in tempi brevi e di emergenza, diventa una generosa e buona volontà. Occorreva pensarci in tempo necessario per capire come potere attingere e come creare rete autonoma. Noi in Sicilia non giochiamo un ruolo marginale ma strategico per la collocazione geografica, siamo il baricentro del Mediterraneo. Riceviamo gas a Gela e Mazara del Vallo. Il 30% del gas arriva dall’Algeria e in Sicilia possiamo ancora disporre di giacimenti di gas. Il tema però è capire quanto si possa avviare celermente questa procedura per ridurre il divario rispetto al fabbisogno che non è siciliano, ma sappiamo bene che l’isola a tal proposito fa da tramite ed è disposta a farlo a patto che ci sia un minimo di misura compensativa. Abbiamo già, da prima ancora che scoppiasse la guerra pensato ad un piano per fare questo” – conclude Musumeci.

Nel frattempo la Camera dei Deputati ha appena bocciato, ad ampia maggioranza, un ordine del giorno presentato dal deputato agrigentino, Michele Sodano, contro i lavori di costruzione del rigassificatore a Porto Empedocle. Hanno votato no all’iniziativa di Sodano il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. In sintesi, Michele Sodano ha tuonato: “Il rigassificatore a Porto Empedocle è uno scempio ambientale, è solo una speculazione, non risolve in alcun modo l’attuale emergenza gas, i tre rigassificatori attualmente esistenti in Italia sono attivi solo al 30 per cento delle loro potenzialita`, è scaduta l’autorizzazione dell’assessorato regionale all’Energia, ed è scaduto il nulla osta concesso dalla Soprintendenza ai Beni culturali e paesaggistici di Agrigento nel 2006”.

Ebbene, ancora nel frattempo il soprintendente di Agrigento, Michele Benfari, ha risposto ad un’interrogazione dell’Ufficio Unesco del Ministero alla Cultura, e, in sintesi, ha scritto: “Attualmente non esiste in nessun ufficio della Soprintendenza di Agrigento alcun procedimento in corso per il rilascio di nuovi pareri sul rigassificatore a Porto Empedocle. Eventualmente tali pareri non potranno prescindere dal contrasto del progetto con le norme previste dal Piano di tutela del Parco archeologico della Valle dei Templi, recepite dal vigente Piano paesaggistico regionale del territorio di Agrigento. E tale raggio di tutela si estende da Agrigento fino al promontorio di Capo Rossello a Realmonte cavalcando la Scala dei Turchi. E’ stata accantonata la parentesi dello sviluppo industriale degli anni ’60 del secolo scorso. Adesso a Porto Empedocle approdano le navi crociera, si moltiplicano le strutture ricettive fino a Realmonte, e si asseconda e consolida sempre più la vocazione turistica della zona. Ovviamente con tutto ciò si scontra il progetto del rigassificatore, in riferimento soprattutto all’approdo delle navi gasiere, che determina il blocco a tutte le altre imbarcazioni in un ampio raggio intorno al porto. Altro che navi da crociera e vocazione turistica. Ordunque, in conclusione, e tradotto: se la Soprintendenza di Agrigento dovesse essere nuovamente investita per un parere sulla costruzione del rigassificatore, la sua risposta sarà “no”.

Angeklo Ruoppolo (Teleacras)

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