Regione, risolta la crisi

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Nello Musumeci relaziona innanzi ai deputati e la maggioranza di centrodestra si ricompatta: “Avanti così fino al termine della legislatura. Per l’interesse dei siciliani”.

Prima lo spettro delle dimissioni, poi no, poi l’annuncio dell’azzeramento della giunta e la ricomposizione solo con coloro che avrebbero sostenuto la sua ricandidatura alla presidenza della Regione, poi il rinvio dell’azzeramento della giunta a dopo l’approvazione dell’esercizio provvisorio, poi l’avvio di una verifica politica ovvero un incontro con tutte le forze politiche alleate per sondare lo stato di salute della maggioranza, adesso l’epilogo.

Nello Musumeci procede fino al termine della legislatura, senza scosse telluriche, violente o meno. Il presidente ha relazionato innanzi ai deputati, e la coalizione si è ricompattata intorno a lui. Musumeci tra l’altro ha affermato “Qualcuno ha scritto e parlato di crisi di governo. Strana questa crisi: o si è in malafede o si vive sulla Luna. Credo di potere dire con legittimo orgoglio che nessun governo regionale abbia mai garantito stabilità come questo. La verifica di governo, dopo aver parlato con i vertici dei partiti della coalizione, ha portato un risultato: nessun partito ha chiesto di sostituire la propria rappresentanza in giunta e tutti hanno dichiarato di voler continuare a sostenere questo governo fino all’ultimo giorno. Avrei voluto in questi quattro anni fare quello che hanno fatto i miei predecessori: parlare con i deputati. Riconosco che è uno dei più grandi errori. Nella mia visione assurda non era giusto che il presidente dialogasse direttamente con i deputati, ma che il filtro passasse attraverso i partiti e gli assessori. Ne ho pagato le conseguenze. Gli argomenti legati alla candidatura prescindono da questo dibattito. Abbiamo il dovere di rispettare le scadenze ed evitare che la Regione resti scoperta” – ha concluso.

E tale appello è stato recepito e rilanciato soprattutto dai deputati di Forza Italia che, non proprio in accordo con Gianfranco Miccichè, hanno scritto: “L’evolversi del quadro politico in Sicilia ci consegna l’esigenza di porre un deciso freno alle polemiche delle ultime settimane. La road map politico-amministrativa, tracciata in aula dal presidente Musumeci, impone a tutti noi di fare un scatto in avanti a difesa degli interessi della Sicilia, delle famiglie e delle imprese. Tali iniziative strategiche devono essere affrontate con responsabilità, anteponendo le ragioni del bene comune ai personalismi e ai risentimenti”.

E poi Pellegrino, Savona, Gallo, La Rocca Ruvolo, Papale, e gli assessori regionali Gaetano Armao, Marco Falcone e Marco Zambuto, hanno aggiunto: “Gli obblighi dettati dalle scadenze di bilancio dall’irripetibile occasione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla programmazione dei fondi europei 2021-2027, richiedono a tutta la politica, infatti, di farsi trovare pronta e servente nei confronti di progetti e investimenti per l’Isola. Questo è ciò che domandano e si aspettano i siciliani, questo è ciò che vogliono gli elettori del centrodestra e di Forza Italia, cioè coloro che, accordandoci la loro fiducia, ci hanno chiesto di portare la Sicilia a rialzare la testa con la responsabilità e le azioni di buongoverno”. Punto. Tale intervento non è stato firmato dai fedelissimi di Miccichè, ossia l’assessore Toni Scilla e il deputato capogruppo Tommaso Calderone. Tuttavia, poco dopo a quanto dichiarato dagli altri deputati di Forza Italia, tranne Scilla e Calderone, Gianfranco Miccichè ha scritto: “Hanno ragione i miei colleghi. Queste polemiche non servono più, ormai le posizioni sono chiare ed è arrivato il momento di prendere decisioni condivise con i nostri alleati”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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