“Regionali”, strappo Pd – M5S

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Volano gli stracci dopo lo strappo all’alleanza di centrosinistra in Sicilia da parte del Movimento 5 Stelle. Gli interventi di Conte, Barbagallo e Fava.

Ciò che è accaduto a Roma il 20 luglio, giorno della sfiducia al premier Draghi, adesso accade a Palermo, ad un mese dalle elezioni Regionali del 25 settembre. Le primarie tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e ‘Cento passi’, per la scelta del candidato presidente della Regione, non sono servite a nulla. E Caterina Chinnici, espressa dal Pd, non è più l’aspirante governatore della Sicilia della coalizione del centrosinistra. Infatti il Movimento 5 Stelle ha rotto l’alleanza e ha presentato un proprio candidato presidente, ovvero il capogruppo all’Assemblea Regionale, Nuccio Di Paola. Le parole di Giuseppe Conte: “Il Movimento 5 Stelle va da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola”. Il Partito Democratico insorge: “E’ alto tradimento. La scelta di Conte è senza precedenti. Fa carta straccia degli impegni assunti con decine di migliaia di elettori alle primarie dello scorso luglio, e che hanno creduto nel fronte progressista”. E il presidente dei pentastellati spiega: “Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il governo ‘Conte due’. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Però dal Partito democratico ancora una volta non sono giunte risposte adeguate e siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c’è uno stallo dovuto all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste. La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare”. Replica il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo: “La dignità è mantenere la parola data: e questa rocambolesca giravolta del Movimento è tutt’altro che degna”. Altrettanto di biasimo è l’intervento del leader del movimento ‘Cento passi’, Claudio Fava: “Dispiace doverlo dire ma Conte è un bugiardo. Come nella favola del lupo e dell’agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino. Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti”.

Giuliana Miccichè (Teleacras)

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