E’ iniziata nel peggiore dei modi la settimana per il settore rifiuti ad Agrigento. Gli operatori ecologici questa mattina, hanno lasciato il servizio nelle ultime due ore dei rispettivi turni di servizio, così come stabilito insieme alle organizzazioni sindacali e dopo averne preventivamente informato gli organi competenti, il Comune e le imprese. Il risultato è stato che in molte parti della città, sia l’umido che la carta e il cartone sono rimasti nei mastelli. La situazione è ancora critica perchè, sebbene non sono ancora previste altre assemblee, al termine delle riunioni di questa mattina con i sindacati è emerso che gli uffici del Comune di Agrigento non metteranno in pagamento la fattura per le imprese entro domani, martedì 29 gennaio, così come annunciato dall’assessore Nello Hamel, si andrà all’indizione di altre azioni di protesta e allo sciopero. Domani pomeriggio dunque, si saprà quale piega prenderà la vertenza dei netturbini di Agrigento ancora in attesa dello stipendio di dicembre.
Assemblee questa mattina anche a Canicattì dove gli operatori ecologici devono percepire le spettanze di ottobre, novembre, dicembre e la tredicesima mensilità.
Non mi sembra motivato questo atteggiamento di ricatto, non lo accetto e non è assolutamente giustificato. Domani verseremo le somme di gennaio alle ditte e queste potranno provvedere al pagamento dello stipendio, ma questo è un adempimento normale che non nasce dalle minacce di sciopero, ma dal completamento di alcune correzioni sugli importi da versare e dai tempi rigorosamente stretti delle procedure. è assurdo che nel comunicato si citano comuni con sono in ritardo di 3 , 4, 5 mesi e più ( e questo sembra la normalità per loro) e si crea la mobilitazione e l’ostruzionismo per Agrigento ove il pagamento di dicembre doveva essere effettuato entro il 15 di gennaio. IL MOTIVO FORSE è QUELLO CHE DA OLTRE UN ANNO AD AGRIGENTO GLI STIPENDI VENGONO PAGATI REGOLARMENTE E QUINDI L’OCCASIONALE E IMPREVISTO RITARDO DI 13 GIORNI SEBRA UN DELITTO ED UNA GRAVISSIMA .. INADEMPIENZA. Scusatemi lo sfogo, ma non si ragiona in questo modo e soprattutto non si creano disagi nel servizio per fare inutili e immotivate pressioni per risolvere un problema che di fatto non è mai esistito.