Omicidio Giacinto Marzullo a Licata, in Appello ridotta la condanna al nipote

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Il pomeriggio di venerdì 18 agosto del 2017 a Licata è stato ucciso a colpi di pistola Giacinto Marzullo, 52 anni, agricoltore e muratore. E’ stato arrestato il presunto omicida. Si tratta di Giuseppe Volpe, 22 anni, nipote di Giacinto Marzullo. Secondo quanto emerso dalle indagini, la sorella di Marzullo e il figlio di lei Giuseppe hanno incontrato Marzullo innanzi alla sua casa in campagna per discutere di questioni economiche risalenti nel tempo e mai del tutto risolte. Giacinto Marzullo avrebbe accusato la sorella di essersi appropriata dei soldi del loro anziano padre, una pensione di 2mila euro al mese, e anche dei soldi ereditati da una zia, circa 150mila euro, di cui lei, Domenica Marzullo, sarebbe stata badante. Al culmine dell’ennesima discussione, l’alterco è degenerato: Giuseppe Volpe avrebbe impugnato una pistola automatica calibro 9, regolarmente detenuta per l’utilizzo a fini sportivi, e ha sparato. Il 20 dicembre del 2018 il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato Giuseppe Volpe a 16 anni di carcere. Adesso la Corte d’Assise d’Appello di Palermo, riconoscendo a Volpe le attenuanti generiche, ha ridotto la condanna ad 11 anni di reclusione.

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