Il racconto del WWF sulla nascita di tartarughe marine.
“Presto venite, sta per uscirne un’altra!” È Jessica Alessi, la biologa della ass. Meris, a telefonare al Presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta. Si mette in moto così la rete dei volontari del WWF. Ma è domenica. Non si trovano disponibilità immediate in zona.
Siamo ad Agrigento, nella spiaggia di Cannatello, dove pochi giorni fa erano sgusciate da sotto la sabbia un numero imprecisato di tartarughine e i volontari del WWF avevano messo una recinzione provvisoria per mettere in sicurezza l’area, visto che qualcuno aveva manomesso il sito prima dell’arrivo del personale autorizzato.
Subito c’è Dylan Pelletti, da Menfi, che dà la disponibilità ad intervenire, ma lo precede Gino Galia, che da Licata arriverà prima.
Ma anche i volontari del nido di Cannatello dello scorso anno corrono in aiuto.
Bisogna costruire una barriera per evitare che la curiosità della folla possa mettere in pericolo la sicurezza delle tartarughine che stanno per emergere da sotto la sabbia.
Detto fatto, spuntano i paletti ricavati dalle canne della foce del fiume Naro, lì accanto, e poi Mazzotta ha portato la rete, le fascette di fissaggio, persino un cartello per spiegare quali sono le modalità di comportamento da adottare in caso di schiusa.
Ed eccoli tutti, Riccardo, Massimo e tanti altri volontari, mettersi a piantare paletti, fissare la rete, il corridoio e …fatto.
Nel frattempo 18 tartarughine, aiutate dalla preziosa opera di Gino Galia, hanno raggiunto il mare.
Andranno a ricongiungersi con i fratellini e sorelline nate negli scorsi giorni.
Adesso tutto è sotto controllo, i volontari locali si sono impegnati a verificare lo stato del nido nei prossimi giorni e speriamo che vada tutto a buon fine.
Questo è fare squadra, rendersi utili per la natura, l’ambiente, gli altri, se stessi.
Che bellezza essere volontari del WWF e correre verso la felicità quando meno te lo aspetti”.