Per la prima volta, dopo 20 anni, in Sicilia non è prorogata l’emergenza rifiuti. Si rientra nella gestione ordinaria. Tanti problemi ancora irrisolti. Primi benefici della differenziata.
Incredibile ma vero: la Sicilia non è più in emergenza rifiuti. Attenzione, però: solo sulla carta. In pratica, invece, lo è ancora. Eccome. In teoria non lo è più perché alla scadenza del 31 maggio lo stato di emergenza non è stato prorogato fino alla conclusione dell’anno 2019. E così, invece, è stato da 20 anni, dallo scorso millennio, dal 1999 in poi, quando – bei tempi – si rinunciò al modello storico di una discarica per ciascun comune e si applicò il famigerato decreto “Ronchi” del 1997. O meglio: in Sicilia si è tentato di applicare il decreto “Ronchi”, che avrebbe comportato un radicale mutamento delle modalità di gestione del ciclo dei rifiuti, ma la Sicilia all’epoca non è stata pronta per applicarlo, e così dal ’99 si sono succedute tante ordinanze (e proroghe delle ordinanze) di emergenza, in attesa che i governi regionali di volta in volta si organizzassero per recepire il decreto “Ronchi”. Tali proroghe in 20 anni hanno provocato il caos, il disordine, i carrozzoni clientelari degli Ato, il fiorire degli interessi privati, il business dei rifiuti e la Sicilia del 2019, unica Regione in Italia senza termovalorizzatori, ridotta ad una discarica di rifiuti, una isola pattumiera, nessuna provincia esclusa, e cittadini contribuenti tartassati da tasse sui rifiuti come in nessun’altra Regione di Italia. Pertanto adesso non più proroghe alle ordinanze di emergenza, e nemmeno conferimenti in deroga nelle discariche che, peraltro, beneficiano della riduzione del carico di rifiuti determinato dalla raccolta differenziata, attualmente, almeno al 31 dicembre 2018, al 31,3% in Sicilia, e si tratta di una percentuale confermata dagli organi preposti. Attualmente, invece, si marcerebbe al ritmo del 37-38% di differenziata. Ed è ciò che ha reso possibile il superamento della fase dell’emergenza e il rientro nella gestione ordinaria. Nel frattempo proseguono le procedure di liquidazione delle Srr, le Società di regolamentazione dei rifiuti, e i commissari straordinari per le liquidazioni sono quasi tutti in scadenza. E prosegue il confronto del governo regionale sul Piano rifiuti siciliano con il governo nazionale e l’Unione Europea, verso l’approvazione definitiva dopo i richiesti interventi di modifica.