Non luogo a procedere per il favarese Calogero Pompeo accusato di violenza sessuale

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Non luogo a procedere questa la decisione del Tribunale di Agrigento per Calogero Pompeo difeso dagli avvocati Giuseppe Scozzari e Angelo Nicotra.

Calogero Pompeo imputato del reato di violenza sessuale su minorenne aveva ricevuto il giudizio  in Romania con sentenza definitiva.

Pompeo ha sempre sostenuto di non aver esercitato alcuna costrizione, aspetto che la difesa degli avvocati Scozzari e Nicotra ha evidenziato.

“Con riferimento alla costrizione, elemento costitutivo del reato oggi contestato, deve evidenziarsi come la Corte di Appello di Costanta, alla luce delle evidenze probatorie raccolte, abbia escluso l’elemento della costrizione fisica.

Infatti, nella sentenza viene espressamente affermato che “La mancanza di qualsiasi costrizione fisica è rilevata anche dal rapporto della perizia medico-legale n. 3822/78/A1 s/2019 del 23.08.2018, nel quale il Servizio di medicina Legale di Costanta, ha concluso che la minorenne F.S. non presenta lesioni traumatiche recenti o vecchie sul corpo o sugli arti, che presenta uno sverginamento recente che può risalire al 13.08.2018, alle ore 01:30 senza essere necessarie cure mediche”.

“Infatti, l’impossibilità di ritenere che la sig.ra F. S. sia stata “costretta” a subire il rapporto sessuale discende anche dalla dinamica dei fatti così per come verificatisi”.

“Ed invero, l’odierno imputato si trovava in Romania per ragioni lavorative unitamente al padre della sig.ra F.”.

“La sera dei fatti, dopo aver fatto rientro a casa, il sig. Pompeo e la sig.ra F. hanno dormito su di un letto matrimoniale mentre il padre della ragazza ha dormito in una stanza attigua, da solo”.

“Già questa circostanza è fortemente indicativa dell’elevato livello di confidenza che intercorreva tra l’odierno imputato, la sig.ra F. S. ed il padre sig. F. Salvatore”.

“Nella ricostruzione dei fatti operata dalla Corte di Appello di Constanta emergerebbe come all’esito dei fatti, la sig.ra F. si sarebbe recata in bagno per compiere i normali atti di igiene per poi fare ritorno nello stesso letto in cui avrebbe subìto la violenza sessuale e dormire con l’odierno imputato”.

“È evidente come la Corte di Appello di Constanta abbia escluso l’elemento della costrizione fisica, sia sulla scorta delle innegabili evidenze obiettive riscontrate dai sanitari e sia sulla base della dinamica dei fatti, difficilmente riconducibile in un contesto di violenza sessuale”.

Tenuto sempre in conto che il padre della ragazza dormiva nella stanza accanto e comunicante con l’altra occupata da Pompeo.

fonte siciliaonpress

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