Musumeci si sgancia da Salvini e Meloni

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, al Congresso di “Diventerà Bellissima”: “No ai sovranismi di Lega e di Fratelli d’Italia”. L’affondo contro i ricatti della maggioranza.

Si è rumoreggiato che il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e il suo movimento politico “Diventerà Bellissima”, amoreggiassero con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Più nel dettaglio, l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, si sarebbe impegnato in un lavoro di cucitura con la Lega, ed il senatore Raffaele Stancanelli avrebbe invece lavorato instancabilmente al progetto di una lista comune con Fratelli d’Italia in occasione delle prossime elezioni Europee del 26 maggio quando “Diventerà Bellissima” sarebbe stato agganciato alle liste del centrodestra targato Salvini e Meloni. E invece no. Musumeci ha atteso il tempo e il luogo più opportuno e propizio, il congresso regionale di “Diventerà Bellissima” a Catania, ha sfoderato la sciabola ed ha abbattuto quanto rumoreggiato ribadendo con piglio: “No ai sovranismi di Lega e di Fratelli d’Italia”. E poi ha aggiunto: “Stiamo diventando un soggetto politico nuovo e in questi quattro anni siamo cresciuti nonostante qualche alleato ci abbia guardato male quando siamo nati. Noi dobbiamo andare oltre e guardare avanti: dobbiamo guardare ad un bacino che finora non è stato con noi e che il centrodestra non è stato capace di intercettare. Siamo stati capaci di frenare comunque il ‘grillismo’ dilagante, senza alcuna storia alle spalle”. Poi Nello Musumeci brandisce l’arma che, da governatore di una Regione a Statuto Speciale, gli è politicamente più congeniale, la “questione Meridionale”, e ammonisce così: “Spero che Salvini metta la stessa forza a dire no alla Tav per dire sì al Ponte sullo Stretto, il mio amico Salvini sa benissimo che questa è un’opera essenziale per la Sicilia. E sull’autonomia differenziata non abbiamo nessun timore, ma il Nord senza il Sud non va da nessuna parte, perché l’Italia è una”. Poi, ancora nella prospettiva della competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles, il presidente della Regione riassume così: “Non possiamo aderire al sovranismo, come ho spiegato anche ai miei amici di Fratelli d’Italia. Noi non siamo europei perché italiani, noi siamo italiani perché europei. Il sovranismo nazionale è in conflitto con gli interessi della Sicilia, perché si rischiano isolazionismo e protezionismo. Noi dobbiamo lavorare per cambiare questa Europa, la Sicilia è Europa e non può uscire da questa dimensione”. Ordunque, alle Europee “Diventerà Bellissima” sarà carne o pesce? E Musumeci risponde: “Dobbiamo andare oltre, io vorrei che il mio movimento se dovesse fare una scelta la faccia dopo il voto. Ma comunque io penso a un nuovo contenitore, moderato e ampio. Per questo ‘Diventerà Bellissima’ alle Europee non si schiererà e rimarrà neutrale. Chi tra noi farà campagna elettorale sarà cacciato dal movimento, questo è pacifico. Io chiedo unità al mio movimento”. E poi inevitabile è stato il riferimento alla coalizione dei centrodestra alla Regione, alla sua traballante maggioranza, che poco più di una settimana addietro gli ha scagliato contro sei franchi tiratori sulla Finanziaria, inducendolo a meditare le dimissioni. E la replica di Musumeci ai deputati alleati più recalcitranti è: “Non vi considero, me ne frego. Non cedo ai vostri ricatti, non minaccio le dimissioni per questo: se le presenterò, i deputati lo sapranno a cose fatte. Lo dico con chiarezza: il nostro problema non è l’opposizione, ma i nostri deputati”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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