“Mosaico”, sospesi termini custodia cautelare

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Necessari altri tre mesi per il deposito delle motivazioni della sentenza d’Appello “Mosaico”: sospesi i termini di custodia cautelare per tre imputati di Favara. I dettagli.

Lo scorso 8 giugno la Corte d’Assise d’Appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, ha emesso la sentenza di secondo grado al processo frutto dell’inchiesta antimafia intitolata “Mosaico” ruotante su una faida a cavallo tra Favara e Liegi in Belgio. Tra l’altro sono stati cancellati gli ergastoli inflitti in primo grado ad Antonio e Calogero Bellavia. I sei imputati, arrestati il 15 settembre del 2020, sono stati giudicati in abbreviato e gli si contestano, a vario titolo, tre omicidi, due tentati omicidio e un traffico di armi e droga risalenti al periodo tra il 2016 e il 2018. E’ stato assolto Calogero Bellavia, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Mario Jakelich ucciso il 14 settembre del 2016 a Liegi e per il contestuale tentato omicidio di Maurizio Distefano. E lo stesso Bellavia è stato condannato a 20 anni di reclusione per i tentati omicidi a Favara il 23 maggio del 2017 di Carmelo Nicotra e Maurizio Distefano. Lo zio, Antonio Bellavia, anche lui condannato all’ergastolo in primo grado, è stato invece assolto da tutte le imputazioni, ovvero l’omicidio Jakelich e il tentato omicidio Distefano, ed è stato scarcerato. E ha salutato gli agenti della Polizia penitenziaria anche Calogero Ferraro, assolto, e già condannato in primo grado a 14 anni di reclusione. Sconti di pena per gli altri imputati: a Gerlando Russotto sono stati inflitti 5 anni e 2 mesi di prigione, poi 3 anni e 9 mesi a Carmelo Nicotra, sopravvissuto all’agguato, e che si sarebbe ostinato a nascondere l’identità dei suoi attentatori, e poi 4 mesi a Salvatore Vitello imputato solo di ricettazione e incendio dell’automobile utilizzata per accompagnare Carmelo Nicotra in ospedale ad Agrigento dopo l’attentato. Sono ancora senza un colpevole gli altri due omicidi citati nel capo d’imputazione: Carmelo Ciffa, morto a Favara il 26 ottobre del 2016, ed Emanuele Ferraro, assassinato a Favara l’8 marzo del 2018. Ebbene adesso alla vigilia della scadenza, dall’8 giugno scorso, dei tre mesi entro cui depositare le motivazioni della sentenza, la Corte d’Assise ha prorogato i termini di altri tre mesi, quindi fino all’Immacolata. E nel frattempo ha sospeso i termini di custodia cautelare (e quindi non scadranno i termini e non saranno di conseguenza scarcerati) per tre imputati: Calogero Bellavia, condannato a 20 anni di reclusione e attualmente in carcere, e poi Carmelo Nicotra e Gerlando Russotto, ristretti ai domiciliari, e che hanno quasi interamente scontata la condanna. E’ stata una decisione autonoma del giudice Pellino, la cui legittimità, oltre che dal comma 1 dell’articolo 304 del codice di procedura penale, è riconosciuta anche da una sentenza della Cassazione, la 27361 del 2011, secondo cui il provvedimento per la sospensione dei termini di custodia cautelare durante il tempo di redazione della sentenza può essere assunto d’ufficio, senza interlocuzione delle parti. In modo più semplice, la Corte d’Assise ha agito così: “Sono trascorsi 3 mesi, non abbiamo concluso la scrittura delle motivazioni della sentenza che abbiamo emesso lo scorso 8 giugno, abbiamo bisogno di altri 3 mesi, e nel frattempo sospendiamo le scadenze della custodia cautelare. Punto. Così abbiamo facoltà di decidere, senza interpellare nessun altro che sia parte del processo”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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